
David Dei insieme alla sua Luna
Ancona, 23 ottobre 2022 - L’amore incondizionato per il proprio animale talvolta può superare anche quello per i propri simili e toccare vertici molto alti, rischiando anche di trascendere i limiti della ragionevolezza. Un cane o un gatto, o più di rado altri animali da compagnia, possono diventare, così, compagni di vita da cui non ci si vorrebbe mai separare, anche a costo di decisioni tormentate, come la rinuncia al proprio lavoro.
E’ accaduto a David Dei, ex portiere dell’Ancona per un paio di stagioni negli anni Novanta: allora difendeva la porta biancorossa nella stessa squadra in cui giocava Roberto Ripa, attuale amministratore delegato della società dorica. David Dei, oggi quarantottenne, di Arezzo, dopo aver giocato a calcio per quasi un ventennio, è diventato allenatore curando la preparazione dei portieri. Uno che di pali e porte se ne intende: si deve a lui la scoperta di Cragno, ad esempio.
Quest’anno la chiamata dell’Avellino, a cui però ha risposto negativamente spiegando la rinuncia con il fatto di dover stare vicino alla sua cagnetta Luna, adottata perché abbandonata nel 2006, e adesso molto malata. Una decisione particolare e privata, quella di Dei, che ha dunque rifiutato l’offerta di affiancare Massimo Rastelli, allenatore approdato alla guida dei lupi d’Irpinia, con cui lo stesso Dei collabora da oltre dieci anni e con cui è passato per tanti città. Dei ha rinunciato a un’opportunità professionale e di carriera in una piazza calcisticamente storica e ambiziosa come quella di Avellino, per accudire la sua Luna: "Ci sono momenti nella vita in cui le scelte sono particolarmente difficili, e alle varie alternative vanno date le priorità - ha scritto Dei su Facebook -. Non posso, per il momento, seguire il mister in questa nuova stimolante ed affascinante avventura, in un posto come Avellino, che ci è rimasto nel cuore… Me lo impone il fatto di dover assistere, come sto facendo ormai da mesi, h24 la mia vecchia cagnolina di quasi 17 anni, che tanto mi ha dato e che adesso ha bisogno di me, non essendo più autosufficiente in quasi niente".
Una decisione che va dove la portano l’affetto e la compassione: "Sono e saranno giorni per me particolarmente difficili, probabilmente i più difficili della mia vita se si escludono i lutti familiari che mi hanno colpito… Il mio cuore non mi concede alternative allo stato attuale, e non potrebbe mai perdonarmelo". L’allenatore e amico Rastelli al suo rifiuto lo ha rassicurato dicendogli che prima di aver adottato lui stesso un cane, probabilmente, non avrebbe capito.