Dehors, si paga la tassa: "Li chiudiamo prima"

Terminata l’esenzione prevista dal Comune e quest’anno quasi tutti gli esercenti hanno deciso di ridurre il tempo di apertura

Dehors, si paga la tassa: "Li chiudiamo prima"

Dehors, si paga la tassa: "Li chiudiamo prima"

Il Comune aveva preso una decisione importante azzerando la tassa di occupazione per tutto il 2022 per i dehors e gli ambulanti. Una scelta non confermata per il 2023 che ha comportato la scelta, da parte di quasi tutti i richiedenti, una trentina come l’anno scorso, di ridurre il tempo di concessione per occupare suolo pubblico, prediligendo il lasso di tempo da metà maggio al 18 settembre, festa del patrono San Giuseppe da Copertino. La stagione più mite è comunque iniziata nel migliore dei modi. C’è stata grande affluenza di turisti ad Osimo per i ponti del mese di aprile, come confermato dall’assessore al Turismo Michela Glorio: "Un aprile da record per cui ringrazio il grande lavoro delle guide e del personale del punto di informazione ed accoglienza turistica Iat".

I primi di giugno poi partirà il calendario delle sagre che coinvolge tutta la città. Buona cosa è stata l’approvazione del nuovo regolamento dei dehors: gli operatori economici interessati ad aprire chioschi e dehors possono presentare direttamente la pratica al Suap che rilascia l’autorizzazione se la richiesta è conforme al nuovo regolamento. Niente più passaggio alla Soprintendenza archeologica e dei beni culturali delle Marche perché la stessa ha già approvato il regolamento quadro completo di planimetria con la localizzazione e abaco per le strutture e arredi. Tra le principali novità l’ampliamento delle dimensioni fino al doppio della superficie interna destinata a somministrazione e comunque non superiore a 60 metri quadrati (il vecchio regolamento consentiva al massimo 24 metri quadrati), la possibilità di richiedere due tipi di occupazione, quella stagionale fino a sette mesi e quella continuativa da un anno fino a un massimo di cinque anni, di istallare dispositivi di irraggiamento di calore, la localizzazione su area pubblica, in centro storico, che non era mai stata pianificata, e la definizione di un abaco delle strutture ed arredi, mai esistito in precedenza. Previste poi aree dove al momento non sono presenti pubblici esercizi come ad esempio piazza Rosselli, piazza Dante (al posto dei parcheggi) e corso Mazzini. Se per il territorio fuori dal centro storico sono previste tre tipologie di dehors, aperto, semichiuso e chiuso, per il centro storico è prevista solo la possibilità del dehor aperto con la delimitazione di fioriere e pareti trasparenti a metà altezza.

Silvia Santini