Delitto di via Crivelli, Antonio Tagliata in cella dice di sentire voci in testa

Esaminati sms e telefonate tra i due fidanzatini killer

Il 18enne Antonio Tagliata

Il 18enne Antonio Tagliata

Ancona, 8 gennaio 2016 - Dice di sentire «le voci nella testa» Antonio Tagliata, il 18enne accusato del duplice omicidio di via Crivelli, dove il 7 novembre scorso ha perso la vita Roberta Pierini ed è stato ferito il marito Fabio Giacconi, morto 24 giorni dopo, i genitori della sua fidanzatina. Le condizioni del giovane, già in cura prima del delitto perché soffriva di crisi di panico, sarebbero peggiorate in carcere, dove gli vengono somministrati psicofarmaci. Nei giorni successivi al delitto il suo avvocato difensore, Luca Bartolini, aveva nominato come consulente di parte il professor Gabriele Borsetti, che ora dovrà stabilire se il ragazzo sia completamente capace di intendere e di volere.

Dopo il trasferimento nel carcere di Marino del Tronto il 18enne avrebbe lamentato anche vuoti di memoria e ora ci si chiede se questo possa compromettere l’incidente probatorio chiesto dal procuratore Giovanna Lebboroni: il capo della procura dei minori aveva chiesto che Antonio Tagliata venisse ascoltato dal gip, in modo cristallizzare la sua testimonianza per utilizzarla eventualmente durante il processo, ma a questo punto il racconto di quanto avvenne quel 7 novembre potrebbe essere offuscato.

Intanto emergono nuovi particolari dalle trascrizioni dei messaggi e dai tabulati telefonici consegnati nei giorni scorsi dal consulente informatico della Procura Giuseppe Dezzani, circa 10mila pagine di materiale che racchiudono telefonate e chat. L’ultima telefonata tra Antonio Tagliata e la sua fidanzata, anche lei in cella per concorso nell’omicidio dei suoi genitori, risalirebbe alle 12.20 del giorno del delitto. Lei chiama lui, probabilmente per mettersi d’accordo sul luogo in cui incontrarsi. I due ragazzi si vedranno poi alle 13.30 in piazzale Europa, per poi andare nell’appartamento di via Crivelli. Nella stessa giornata, prima di quell’ultima telefonata, è sempre lei a cercare lui con un messaggio: «Non vedo l’ora di stare con te questa sera».

I due ragazzi avevano in programma di trascorrere la serata insieme e quel messaggio sembra alleggerire la posizione della ragazzina, che evidentemente non immaginava come sarebbe finito poi il colloquio con i genitori. Nei giorni precedenti era stato lui, in un paio di occasioni, a cercare lei, ma senza ricevere risposta. Il materiale informatico è passato al setaccio, oltre che dall’avvocato Bartolini, anche dall’avvocato Marco Pacchiarotti, che rappresenta i familiari delle vittime, e dall’avvocato Paolo Sfrappini, legale della 16enne. L’adolescente, attraverso il suo tutore Annavittoria Banzi, potrà ottenere la pensione di reversibilità dei genitori, entrambi dipendenti pubblici.