
176 migranti salvati dalla Life Support di Emergency non sbarcheranno ad Ancona ma a Ravenna. Presenti 17 minori non accompagnati. Nazionalità varie, tra cui persone in fuga da zone di guerra. Condizioni stabili, alcuni evacuati per cure mediche. Motivi del cambio di destinazione non comunicati.
Non saranno sbarcati al porto di Ancona i 176 migranti salvati dalla Life Support di Emergency e rimasti ancora all’interno della nave. Lo scalo dorico, assegnato in un primo momento dalle autorità competenti, è stato invece sostituito con quello di Ravenna. Complessivamente sono presenti anche 17 minori non accompagnati, tra questi una ragazza. Rimarranno in Emilia Romagna, al contrario degli adulti che saranno accompagnati in pullman tra Marche, Lazio e Abruzzo. La nazionalità comunicate sono Egitto, Bangladesh, Nigeria, Siria, Palestina e Libano, dunque vi sono anche persone in fuga da territori di guerra. Life Support dovrebbe arrivare in porto tra le 12 e le 14 di sabato. A bordo della nave di ricerca e soccorso della ong anche il noto medico anconetano Roberto Maccaroni, il responsabile sanitario: "Le condizioni dei migranti sono stabili. Abbiamo aperto la clinica e stiamo monitorando da ore la situazione di ciascuna persona – spiega al Carlino –. Lunedì abbiamo evacuato due persone per bassa ossigenazione e abbiamo richiesto l’intervento dell’elisoccorso della Guardia costiera, in quanto avevano bisogno di assistenza e diagnostica specifica in ospedale. Ieri si è avvicinata una motovedetta della Guardia costiera e ha evacuato 88 persone, tra cui alcuni minori non accompagnati e accompagnati, donne e anziani, e anche pazienti con patologie croniche, come diabete, ipertensione ed asma. La loro destinazione è stata Lampedusa, dove sono stati presi in carico dai sanitari. Per tutti gli altri sapevamo che il porto assegnato era quello di Ancona – e avremmo impiegato quattro giorni di navigazione. Ma visto il cambio di destinazione improvviso, aggiungeremo quasi un giorno di navigazione in più per arrivare a Ravenna. Non conosciamo i motivi di questa decisione e non ci vengono comunicati neppure quando richiesti".