Ragazzi dispersi in mare ad Ancona, ritrovati i corpi

I due giovani richiedenti asilo nigeriani, di 20 e 25 anni, sono stati trovati sul fondale dai sommozzatori

Le ricerche dei ragazzi

Le ricerche dei ragazzi

Ancona, 14 agosto 2018 - Dopo le ricerce iniziate già ieri, sono stati rinvenuti stamattina in mare i corpi senza vita di due giovani richiedenti asilo nigeriani, di 20 e 25 anni, non riemersi nel pomeriggio di lunedì durante un bagno insieme ad altri ragazzi vicino agli scogli davanti alla spiaggia libera di Torrette ad Ancona.

A trovarli sul fondale limitrofo alla zona dov'erano scomparsi, sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno affiancato gli uomini e le motovedette della Guardia costiera nelle ricerche. Sul posto anche i carabinieri e il medico legale per una ricognizione sui cadaveri.

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I due ragazzi avevano deciso di trascorrere una giornata al mare, ad Ancona. E così, ieri mattina, verso mezzogiorno, John, Kennedy e altri due amici e connazionali, entrambi ospiti della cooperativa Vivere Verde di Monsano che li segue attraverso i progetti di accoglienza dedicati ai migranti richiedenti asilo, sono partiti verso Ancona.

Ad attenderli altri ragazzi, tutti di origine africana e richiedenti asilo, residenti ad Ancona, proprio a Torrette: «Spesso capitava che questi di Ancona salissero verso Monsano per trascorrere la giornata assieme o si ritrovassero da qualche altra parte, magari per una partita di pallone. Li abbiamo salutati stamattina (ieri, ndr.) e adesso non si trovano». 

Nosa Osawe, nigeriano, in Italia da parecchio tempo, svolge il ruolo di mediatore culturale dell’organizzazione Vivere Verde. Dopo la scomparsa in mare dei due ragazzi è stato contattato e si è precipitato sulla spiaggia di Torrette per seguire lo svolgimento delle ricerche:

«Non riesco a capire come possano essere scomparsi così – aggiunge Osawe –, senza essere ritrovati. Il mare era calmo, l’acqua non è alta in quel punto. I ragazzi dicono che non erano arrivati sugli scogli e che non stavano facendo i tuffi. Credo non sapessero nuotare, non c’è altra spiegazione. Non capisco perché li stiano cercando solo in quel tratto di mare, ma capisco che gli esperti sono loro».

Una giornata di mare, accompagnata dal caldo e dal sole, prima dell’arrivo del cattivo tempo: «Siamo venuti in spiaggia, eravamo in dieci – racconta uno degli amici arrivati con John e Kennedy da Monsano –. Ci siamo portati qualcosa da mangiare, abbiamo addirittura cucinato qualcosa. Era una bella giornata, serena, eravamo tutti tranquilli. All’improvviso loro due, solo loro due, hanno deciso di andare in acqua e di fare il bagno e poi sono scomparsi».

Kennedy presto sarebbe diventato come molti altri uomini e donne originari del continente africano: dei fantasmi, irregolari sul suolo italiano, in quanto la sua richiesta di asilo, come quella di circa l’85% degli africani, era stata rigettata: «Per lui non ci sono troppe speranze di vedersi accettata la domanda – aggiunge Osawe parlando giustamente al presente dei due giovani, sebbene per loro le speranze di essere vivi siano vicinissime allo zero–, l’altro invece è arrivato da meno di un anno e presto deve essere giudicato. Ironia della sorte, tutti e due venivano dalla stessa zona della Nigeria. Tutto ciò non ha senso, mettersi in viaggio e rischiare più volte la vita e poi morire su una spiaggia tranquilla in Italia».

Al termine della giornata John, Kennedy e gli altri ragazzi sarebbero saliti sul bus per tornare a Monsano.