REDAZIONE ANCONA

E’ un coro di no: "Così sarà una polveriera"

Il Pd e le sigle sindacali di Falconara criticano l'apertura del Centro per i rimpatri, definendolo una minaccia per l'area anconetana. Chiedono consultazione dei cittadini e dialogo tra istituzioni.

Il Pd e le sigle sindacali di Falconara criticano l'apertura del Centro per i rimpatri, definendolo una minaccia per l'area anconetana. Chiedono consultazione dei cittadini e dialogo tra istituzioni.

Il Pd e le sigle sindacali di Falconara criticano l'apertura del Centro per i rimpatri, definendolo una minaccia per l'area anconetana. Chiedono consultazione dei cittadini e dialogo tra istituzioni.

È un coro unanime contro l’apertura del Centro per i rimpatri a Falconara. Le reazioni alla notizia diffusa dal Carlino l’altro ieri si susseguono: "I Comuni di destra e la Regione Marche guidata da Acquaroli rimangono in silenzio di fronte alla decisione del governo di istituire un Cpr nel territorio della nostra provincia – si legge in una nota della segreteria provinciale del Pd – Ci sarà di imperio un centro di detenzione per chi dovrà essere rimpatriato. Una struttura che rappresenta una vera e propria polveriera per tutto l’hinterland anconetano, ma nel frattempo il ministero sta già svolgendo i rilievi preliminari. Ci chiediamo se siano stati consultati i cittadini che vivono e che lavorano in quella zona, ma anche quale sia l’opinione dei sindaci della nostra provincia e del primo cittadino di Falconara, che si è sempre detto contrario alla realizzazione di questa opera". La segretaria regionale Pd Marche, Chantal Bomprezzi, esprime "profonda preoccupazione e indignazione". E attacca: "Acquaroli prenda una posizione chiara". Compatte nella denuncia anche le tre sigle sindacali principali di Falconara: "Una pessima soluzione – attaccano – a Falconara come altrove. Occorre chiarire che i Cpr non hanno nulla a che vedere con la lotta alla criminalità, sono luoghi di vera e propria detenzione, dove si finisce in molti casi per irregolarità di tipo amministrativo. Riteniamo necessario attivare un tavolo di confronto tra tutte le istituzioni e le associazioni che operano su questo tema, per questioni così delicate che da un lato impattano su di un territorio già al centro di alcune emergenze sociali e dall’altro coinvolgono i diritti delle persone".