
La violinista. Veriko Tchumburidze e la pianista Ketevan Sepashvili
Giorno di debutto per la nuova stagione della Società Amici della Musica ‘Guido Michelli’ di Ancona. Oggi (ore 17.30) al Teatro Sperimentale si esibirà un duo cosmopolita in grande ascesa sulla scena mondiale, quello composto dalla violinista turco-georgiana Veriko Tchumburidze, giovane rivelazione vincitrice del Concorso Henryk Wieniawski, e dalla georgiana Ketevan Sepashvili, una delle più dotate pianiste della sua generazione. Il concerto, dal titolo "Echi romantici", è assolutamente affascinante: la Sonata per violino e pianoforte D. 385 di Franz Schubert, la Sonata per violino e pianoforte op.9 di Karol Szymanoswsky, le Tre Romanze op.22 di Clara Schumann e la Sonata in si minore di Ottorino Respighi. La Sonata per violino e pianoforte, scritta da un 19enne Schubert, è definita, con le altre due che compongono il numero d’opera, Sonatina, forse per la brevità, ma non per la bellezza della pagina, in cui emergono le risorse timbriche ed espressive dei due strumenti.
Da tempo ormai Szymanoswsky occupa il posto che merita nei programmi concertistici. Molti giovani violinisti, come la Tchumburidze, hanno inserito in repertorio la Sonata in re minore op. 9, un’opera giovanile composta durante il suo primo soggiorno a Varsavia. Una trentaquattrenne Clara Schumann compose nel 1853 diverse opere, tra cui le Tre romanze op 22. Le romanze furono dedicate al celebre violinista Joseph Joachim, e Clara e Joachim le portarono con loro in tournée. Le suonarono anche davanti al re Giorgio V di Hannover, che le definì un ‘meraviglioso, celestiale piacere’. In epoca più vicina a noi il musicologo Stephen Pettitt scrisse per il Times: ‘Lussureggianti e struggenti, fanno rimpiangere che la carriera di compositrice di Clara sia stata subordinata a quella del marito’. Pochi anni in più di Clara Schumann aveva Respighi quando scrisse questa Sonata in si minore, fortemente radicata nella grande tradizione romantica. Alla parte pianistica è richiesto un virtuosismo prodigioso, e non da meno quella del violino, scritta da un compositore che era anche un violinista completamente padrone dello strumento, avendo debuttato con uno spettacolare concerto eseguendo ‘Le Streghe’ di Paganini.