"Erano gravi Ci veniva da piangere"

"Erano gravi  Ci veniva  da piangere"

"Erano gravi Ci veniva da piangere"

"Quella notte abbiamo dovuto applicare il piano Pemaf che scatta con un afflusso massiccio di feriti di cui molti gravi e quindi c’è bisogno di posti liberi nelle terapie intensive. Ho lavorato per 40 anni in pronto soccorso e non ho mai visto una situazione così, con tanti giovani che arrivavano con gravi carenze respiratorie e con crisi convulsive". Così l’ex direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, Aldo Salvi, ieri ha spiegato quello che ha vissuto nella struttura sanitaria che ha guidato fino a poco tempo fa. Anche lui è stato chiamato a testimoniare al processo per raccontare che emergenza si è trovato davanti. "Il piano Pemaf – ha osservato l’ex primario – è stato applicato solo una volta prima di Corinaldo, ma non ero io a capo del pronto soccorso, è stato per il terremoto del 2016. E’ un piano che coinvolge tutto l’ospedale, servono posti letto liberi". Dalle 4 alle 7 di quella mattina Salvi ha detto in aula che tutti i feriti gravi erano stati collocati in Rianimazione. "Tutti intubati – ha detto – e tutti in prognosi riservata che significa con pericolo imminente di perdere la vita o con gravi conseguenze se sopravvivono". Salvi ha visto arrivare anche i sette feriti gravissimi poi trasferiti in Rianimazione. "Ci veniva da piangere perché erano tutti ragazzini".