
Fabio Guiotto, al centro con la maglia bianca, festeggiato sul traguardo raggiunto in Veneto: ad attenderlo parenti e amici
Fabio Guiotto ce l’ha fatta: prima delle 18, in anticipo sulla tabella di marcia, il triatleta titolare del bar Bàgolo, veneto adottato da Ancona, ha completato anche la frazione di corsa. Stremato ha tagliato il traguardo di Cerealto, a circa 500 metri sul livello del mare, una frazione di Valdagno, in provincia di Vicenza, luogo di origine di Fabio. Un estenuante triathlon per la vita, a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica e per far conoscere all’Italia la malattia attraverso la sua sfida di un giorno e mezzo. Prima i 15 chilometri a nuoto tra Ancona e Numana, poi i circa 420 in bicicletta fino a Valdagno, infine i 12 di corsa in salita fino a Cerealto, dove ad accoglierlo c’era una festa sportiva organizzata anche per lui, con tanti bambini che partecipavano ai tornei di calcio e molti amici e parenti che lo aspettavano per abbracciarlo. "E’ arrivato da poco, veramente esausto – racconta la moglie Raffaella Piazzini che lo ha seguito lungo il percorso –, la giornata è stata caldissima, qui siamo in montagna, in mezzo al bosco, e alle 18 ci sono 32 gradi, mentre pedalava in pianura c’era un caldo torrido, dunque siamo tutti estremamente provati". Una sfida epica, quella di Fabio: "Nonostante il caldo non ha avuto momenti di crisi. Ieri notte ci siamo fermati per riposare qualche ora, poi alle 4 è ripartito, prendendo tutto il fresco che poteva ed è stata la scelta giusta: così è arrivato in anticipo. Anche se non è una gara è stato molto contento di essere riuscito a mantenere i tempi previsti". Ad attenderlo tanta gente, amici e parenti, anche da Ancona: "Una grande emozione, non solo per Fabio".
Giuseppe Poli