
Lo striscione della Rsu
Da una parte il Gruppo Fedrigoni che dice che su Fabriano non si tratta di un’operazione speculativa, dall’altra però la Regione convoca l’azienda per chiarire tutto e il sindaco Daniela Ghergo porta avanti imperterrita la battaglia legale per difendere la carta made in Fabriano.
Fa tremare tutti la concessione di licenza d’uso del marchio Fabriano al distributore internazionale Jacob Jurgensen da parte di Fedrigoni Group per produrre e distribuire in Europa carta per fotocopie Copy1 e Copy2 prodotte fino a dicembre nello stabilimento locale.
L’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi ha contattato la dirigenza chiedendo di anticipare l’incontro già previsto per il 27 e sta informando il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per valutare se sia necessario riaprire la trattativa a livello nazionale.
E proprio ieri mattina, sfruttando il passaggio della Tirreno Adriatico, gara ciclistica di rilevanza nazionale, la rsu è scesa in strada con uno striscione che portava alto il nome delle cartiere di Fabriano e Rocchetta.
"I lavoratori e le lavoratrici hanno già pagato un prezzo altissimo con la chiusura dello stabilimento Giano. Non possiamo accettare che si continui a smantellare pezzo dopo pezzo un’azienda storica. Ci riuniremo per decidere quali azioni intraprendere per tutelare il futuro del marchio Fabriano e dei siti dell’area Marche", dicono Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl pronte ad azioni di protesta per tenere alta l’attenzione.
"L’accordo tra Fedrigoni e il distributore internazionale Jürgensen che consente l’uso del marchio Fabriano per distribuire in Europa la carta per fotocopie è inaccettabile, offensivo per la comunità fabrianese e per i lavoratori, e tradisce ciò che era stato deciso al tavolo ministeriale – afferma Antonio Mastrovincenzo, vicepresidente Commissione consiliare Sviluppo Economico e Lavoro -. Oggi purtroppo sta emergendo con chiarezza, come hanno ben evidenziato le organizzazioni sindacali, che quanto accaduto nei mesi scorsi non era un semplice ridimensionamento. Bene hanno fatto la sindaca a rivolgersi ai legali per tutelare il nome di Fabriano e i sindacati, tutti uniti, a mobilitarsi immediatamente. Mi auguro che anche Governo e Regione si attivino immediatamente per bloccare questa operazione scellerata; in tal senso presenterò una specifica interrogazione per chiedere al presidente Acquaroli cosa intende fare per difendere la territorialità del marchio, sollecitandolo a richiedere al Ministro delle Imprese e del Made in Italy la riconvocazione urgente del tavolo con istituzioni, proprietà e sindacati".