
Fedrigoni e Regione, ratificato l’accordo
Nel corso della riunione al Ministero del Lavoro, Fedrigoni ha comunicato a tutti i presenti di aver già riassorbito 59 dei 173 addetti interessati dalla procedura. I lavoratori interessati dalla cassa integrazione ora ammontano a 114 unità, di cui 100 operai e 14 impiegati. Una vertenza complicata, cominciata il 3 ottobre sotto i peggiori auspici, la chiusura dello stabilimento e il licenziamento di tutte le maestranze e che invece, grazie all’impegno di tutte le parti e con il sostegno del ministero delle Imprese e del made in Italy, è riuscita a trovare un esito positivo il 16 dicembre scorso nella sede della Regione Marche dove è stato sottoscritto l’accordo a tutela dei lavoratori.
Alessandro Gay, segretario regionale Fistel Cisl, oggi afferma: "Abbiamo avuto l’incontro con il Ministero del Lavoro per siglare l’accordo sulla cassa integrazione aree di crisi complessa per la durata di 12 mesi. L’azienda si è impegnata, in base agli accordi presi, di ricollocare tutti i lavoratori. Abbiamo già fatto parte della ricollocazione che va portata avanti molto attentamente e per questo abbiamo già creato una cabina di regia, come da accordi ministeriali, che ci permette di monitorare come vengono ricollocati i lavoratori, quanti sono, che prospettive hanno. Abbiamo chiesto anche un piano industriale che l’azienda dovrebbe presentare a breve. Lì capiremo le vere prospettive del gruppo nell’area Marche. Ci sarà un incontro in Regione dove l’azienda presenterà un piano di formazione finanziato dalla prima in cui ci confronteremo per capire la possibilità di applicarlo realmente su tutti i lavoratori per riqualificarli e poter farli rientrare (chi è già in cassa) da subito al lavoro".
Carlo Cimmino, segretario Slc Cgil Ancona, dice: "La cassa integrazione non è aperta per 173 dipendenti ma per 114 perché la differenza è già stata ricollocata in altri siti della Fedrigoni. L’azienda si è presa l’impegno di anticipare la cassa, così i dipendenti coinvolti non saranno costretti ad aspettare i pagamenti che purtroppo molto spesso in casi come questi arrivano con un po’ in ritardo. Adesso parte una seconda fase, molto importante, quella del ricollocamento del personale restante. Ci rincontreremo entro il mese con l’azienda cui abbiamo chiesto il piano sui nuovi asset, carta valori e carta moneta, e di avere continui incontri. Aver ottenuto un anno di cassa è molto importante perché ci permette di avere un margine di tempo per far sì che l’impatto occupazionale sia zero, come deve essere. Non ci va giù invece che una parte di questi ricollocamenti sarà nel Nord Italia e comporterà una perdita di unità lavorative sull’area Marche e sul fabrianese martoriato da altre vertenze come quella della Beko".