Il programma del Festival Adriatico Mediterraneo di Ancona si arricchisce di un nome importante. E’ quello di Eugenio Bennato, che sarà protagonista del gran finale della rassegna, giovedì 29 (ore 21.30). E’ il direttore artistico Giovanni Seneca ad annunciare il ritorno del grande musicista napoletano, il quale proporrà il concerto "Musica del Mondo" sul palco dell’Anfiteatro romano. L’evento concluderà la ‘quattro giorni’ di musica, mostre, spettacoli dal vivo, incontri di approfondimento e laboratori.
Una presenza, quella del cantautore, grande Maestro della musica popolare italiana, con quasi cinquant’anni di carriera all’attivo, che è un ritorno ad Ancona, città alla quale è sempre stato legato, proprio grazie al Festival Adriatico Mediterraneo. Ed è anche un ritorno all’Anfiteatro. Il sito archeologico vide Bennato come ultimo ospite in un concerto carico di ritmo ed energia, prima che i riflettori si spegnessero ed il silenzio regnasse per dodici anni sull’antica arena di via Birarelli. In un viaggio ideale in musica, nell’anno della sua riapertura, Bennato calcherà di nuovo quel palco presentando nuovi brani che porteranno alla fine dell’estate all’uscita del suo ultimo lavoro discografico. Assieme a Bennato, che accompagnerà la sua voce con chitarra battente, chitarra classica e mandola, ci sarà un quartetto di musicisti d’eccezione: Ezio Lambiase alla chitarra elettrica e chitarra classica, Sonia Totaro voce e danza, Mujura al basso, Francesca Del Duca percussioni e voce.
L’impegno artistico di Eugenio Bennato incarna al meglio i temi che fondano l’essenza stessa del festival. Basti ricordare la Nuova Compagnia di Canto Popolare, da lui fondata negli anni ‘70, con cui cominciò a girare per il mondo. E Taranta Power, progetto nato alla fine degli anni ‘90, che segnò l’ingresso della musica etnica italiana nella World Music. Bennato ha sempre portato nel mondo la musica delle minoranze, e oggi continua ad essere un riferimento per la modernità dei suoni e l’attualità dei testi, incentrati su temi attualissimi come le migrazioni, il rispetto delle diversità, l solidarietà, i pericoli della globalizzazione e del capitalismo estremo. "Musica del mondo è tutto questo – ha detto l’artista –. Sono pensieri, idee, ideali, trasformati in parole e musiche senza confini. Ci ritrovo il mio punto di partenza e il mio approdo, la convinzione di allora che la musica possa contribuire a contrapporre alla logica del profitto la logica della bellezza e del contatto umano".