REDAZIONE ANCONA

Finti vaccini Ancona, ecco dove l'infermiere trovava i suoi 'clienti'

'Lele' Luchetti pescava nel mondo delle palestre e degli amanti del ballo. Il giro è diventato grande, anche oltre i confini regionali

Emanuele Luchetti mentre viene portato in tribunale

Emanuele Luchetti mentre viene portato in tribunale

Ancona, 15 gennaio 2022 - Luchetti "pescava" in diversi mondi a lui vicini. Soprattutto in quello delle palestre e degli amanti del ballo che lo vedevano assoluto protagonista. Un pianeta trasversale a ogni ceto sociale e categoria professionale. Non ci vuole la laurea per muoversi su una pista da ballo o frequentare una palestra. Luoghi di aggregazione in cui si coltivano amicizie. Luchetti in quell’ambiente lì è benvoluto da tutti, c’è un sacco di gente che lo apprezza per la passione che ci mette. Un mondo a forti tinte no vax: c’è parecchia gente, tuttora, che rifiuta di vaccinarsi in virtù di convinzioni legate alla salute e al mondo di vivere.

"Lele", come lo conoscono tutti, non faceva fatica ad attirare le simpatie e chi aveva intenzione di scavalcare il problema non si è fatto scrupoli. Questo per seguire un po’ il ragionamento e la spiegazione che Luchetti ha dato al Gip dicendo di non essere lui l’organizzatore. L’infermiere ha un ruolo chiave nella vicenda, come sottolinea lo stesso giudice nell’ordinanza di custodia cautelare emessa per cinquanta persone. Una figura attorno a cui si imperniano le indagini della squadra mobile di Ancona. Ma Luchetti è il fulcro e allo stesso tempo la pedina del sistema. Molti gli hanno chiesto il favore visto che senza Green pass, dopo la stretta del Governo, non sarebbero potuti andare a lavorare. E lui, stando agli accertamenti investigativi, quel favore lo ha reso. A tutti: amici del ballo e delle palestre (coinvolta una di Ancona), a quelli conosciuti nell’ambito sanitario che frequenta, agli amici degli amici. Tutta gente non vaccinata che aveva bisogno della carta verde e che, come dimostrano le indagini, era disposta a pagare anche 500-1000 euro per incassare il risultato.

Il gioco si è fatto duro quando in campo, stando sempre alle indagini, sono entrate altre figure strettamente connesse a quella di Luchetti: l’avvocato Gabriele Galeazzi, il ristoratore di Civitanova Daniele Mecozzi. Ma anche altri intermediari, che finora navigano nell’ombra e che avrebbero contribuito ad oliare il meccanismo portando altra gente e quindi soldi freschi.

Tutto si stava allargando sempre di più e sempre più fuori dai confini regionali. Lo dimostra l’arrivo ad Ancona di persone dall’Emilia Romagna, dal Veneto, dalla Lombardia, dall’Abruzzo. Il giro si sarebbe ampliato ancora se la squadra mobile non lo avesse stroncato subito. Una ruota così ampia da attirare l’interesse di centinaia di no vax da tutta Italia, pronti a tutto pur di non vaccinarsi e ottenere il Green pass. La traccia che lascia, offusca inevitabilmente l’immagine di Ancona.