REDAZIONE ANCONA

Fossi, scattano nuovi monitoraggi: "I lavori non sono stati realizzati"

Il consigliere regionale dei dem Mastrovincenzo attacca l’assessore Aguzzi per lo stallo a Castelferretti.

Il consigliere regionale dei dem Mastrovincenzo attacca l’assessore Aguzzi per lo stallo a Castelferretti.

Il consigliere regionale dei dem Mastrovincenzo attacca l’assessore Aguzzi per lo stallo a Castelferretti.

Nuovi monitoraggi di operai e tecnici, ieri, nella zona ricompresa tra il canale della Liscia e il fosso dello Zocco dove, ad inizio settimana, sono proseguiti gli interventi dopo il maltempo di sabato scorso, che aveva determinato alcuni allagamenti nei campi.

La guardia resta alta nel territorio, specie dopo l’alluvione del 19 settembre scorso che ha avuto conseguenze pesanti per famiglie e imprese. A tal proposito, tornando sugli ultimi eventi meteorologici avversi, il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo ha presentato un’interrogazione su Castelferretti.

Il dem, infatti, ha riepilogato e criticato "la grande enfasi" con la quale, ad aprile, "ha avuto luogo il taglio del nastro al termine dei lavori di realizzazione di due casse di espansione, una sul fosso San Sebastiano e una sul fosso Cannetacci", rivendicando che i lavori erano stati decisi "nella precedente legislatura e costati 3 milioni e 700mila euro. In quell’occasione c’erano state dichiarazioni di particolare orgoglio per la realizzazione dell’opera che avrebbe dovuto rendere ‘ormai sicure’ le zone di Castelferretti, industriale, aeroporto e Fiumesino".

Nel mirino le parole dell’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi, riportate da Mastrovincenzo: "’La piena che noi oggi riusciamo a contenere è una piena che statisticamente avviene una volta ogni 200 anni’. In realtà, dopo pochi mesi dal taglio del nastro, si è verificata una nuova alluvione che ha avuto purtroppo conseguenze pesantissime – ha detto l’esponente di minoranza –. Il Piano triennale delle opere pubbliche approvato in Consiglio regionale nel 2022 aveva previsto interventi sui fossi di Falconara per 3 milioni e 800mila euro, stanziamento non utilizzato e che nel corso del tempo è stato spostato agli anni successivi e addirittura suddiviso in varie annualità, fino al 2026, nell’ultimo Piano approvato poche settimane fa in Aula. Con decreto del Genio civile Marche nord del 30 aprile 2024, la Regione aveva anche affidato al Consorzio di Bonifica un secondo lotto di interventi sui fossi di Falconara indicando il termine di 24 mesi per la realizzazione dei lavori che invece, dopo cinque mesi, non sono ancora iniziati".

La chiusura dell’espopnente dem: "Ho chiesto conto dei ritardi nell’esecuzione di lavori per ridurre le criticità e mitigare il rischio idraulico a Falconara". Proprio oggi alle 9.30, al Castello, il dirigente della Protezione civile regionale Stefano Stefoni e il vicedirettore del Consorzio Paride Prussiani faranno il punto, assieme al sindaco Stefania Signorini e agli assessori, sull’analisi degli ultimi eventi alluvionali e sui prossimi interventi strutturali per la messa in sicurezza dei fossi.

gi. gia.