REDAZIONE ANCONA

Gli alluvionati urlano la loro disperazione

Sala dell’hotel Concorde gremita per il primo incontro del ricostituito "Comitato 16 settembre": "Ci sono ancora persone sfollate"

Sala gremita per il ricostituito comitato degli alluvionati «16 settembre»

Sala gremita per il ricostituito comitato degli alluvionati «16 settembre»

In tanti hanno partecipato, in tanti hanno urlato la propria disperazione. C’è chi ha "perso" la casa e ha dovuto trovare alloggio in una struttura alberghiera o dai parenti. C’è chi ha dovuto spalare acqua e fango dalla propria attività commerciale, ditta, costata i sacrifici di una vita, e nemmeno per la prima volta a dirla tutta. Dopo l’alluvione della scorsa settimana quelle forze si sono unite partecipando al primo incontro del ricostituito "Comitato 16 settembre", quello che nel 2006, ben 18 anni fa, si è formato dopo l’alluvione che devastò Osimo Stazione. Si sono ritrovati all’hotel Concorde venerdì sera, seduti accanto a sindaci (Oriano Mercante per Camerano) e rappresentanti delle istituzioni della zona e regionali, il vicesindaco di Osimo Monica Bordoni, il consigliere democrat Simone Pugnaloni e il consigliere regionale Dino Latini. Davanti a loro il portavoce Andrea Pesaresi affiancato dall’avvocato Arnaldo Ippoliti. "E’ stata una riunione partecipatissima, oltre le nostre aspettative. Ho raccolto più di 200 schede di partecipazione e dietro ognuna ci sono famiglie, circa 500 persone in tutto quindi che chiedono aiuto e stanno contando i danni. Ci sono persone che dovranno rimanere senza casa per 3-4 mesi prima che le abitazioni tornino com’erano prima. Sono di Osimo, Marcelli e Camerano. Gli alberghi non sono una soluzione duratura, confidiamo nei sindaci che possano trovare sistemazioni durature e nel mutuo soccorso, chi ha una pertinenza sfitta potrebbe dare una mano". Solo Osimo conta oggi circa due milioni di euro di danni e il calcolo è ancora in corso. La parte bassa di Numana e l’Aspio le zone più colpite dove davvero la portata dell’acqua ha devastato tutto. Si è parlato dei lavori che servono, di altre vasche di laminazione, di interventi urgenti sui fossi. "Chiediamo alle istituzioni umiltà, ai tecnici inviati di ascoltare davvero le nostre esigenze. Anche stavolta vogliamo sederci a un tavolo in Regione come l’altra volta, quando riuscimmo a portare a casa grandi risultati. Sarebbe utile poi, a livello pratico, che siano gli stessi agricoltori a farsi carico della pulizia dei terreni. Per farlo però occorre emendare una legge e noi crediamo che, partendo ora, se c’è davvero la volontà, sia possibile farlo". Anche se la stagione estiva è finita, non sono mancati di essere segnalati alla Regione i danni alle spiagge soprattutto alla costa già pericolosamente erosa a Sirolo.

Silvia Santini