REDAZIONE ANCONA

Gli inizi, la scalata e una lunga serie di decisioni difficili

Andrea Merloni, 53 anni, era uno dei quattro figli di Vittorio Merloni e nipote di Aristide, il fondatore delle Industrie Merloni: fu proprio suo padre, ex presidente di Confindustria, che nel 2010 gli lasciò la guida di quello che era diventato un grande gruppo industriale nel settore degli elettrodomestici, la Indesit Company. In quell’azienda, Andrea era entrato quasi 16 anni prima, apprendendo dal padre tutti i segreti di quella che era molto di piu’ dell’impresa di famiglia: un immenso e visionario think tank; ne usci’ tre anni dopo, nel 2013, lasciando la guida all’allora amministratore delegato Marco Milani: era la vigilia della cessione agli americani di Whirlpool, alla quale si era opposto con tutte le sue forze. Una decisione sofferta e dirompente, che lo porto’, nel gennaio 2014, ad abbandonare anche Fineldo, la cassaforte della famiglia, dove solo 7 mesi prima era stato nominato presidente. Appassionato di motori, nel 1995 Andrea Merloni mise gli occhi sul marchio Benelli, che rilevo’ da un altro industriale marchigiano di spessore, Giancarlo Selci, il fondatore del Gruppo Biesse. Nel 2015, pero’, di fronte a una nuova crisi, scelse di cederla ai cinesi di Qianjiang, invece che chiuderla. Nello stesso anno, si dimise anche dalla presidenza di Istao, la scuola di formazione manageriale ad Ancona, fondata dall’economista Giorgio Fua’, quasi a voler rompere definitivamente ogni rapporto con le Marche.