RAIMONDO MONTESI
Cronaca

‘Tensione superficiale’ nel mirino: "Quell’opera va tolta subito"

Anche il comitato Stamira per la salvaguardia del Parco del Cardeto ora punta il dito: "Un’offesa all’integrità ecologica del luogo. Senza contare il dispendio pubblico di danaro".

«Tensione superficiale», l’opera al Parco del Cardeto continua a far discutere

«Tensione superficiale», l’opera al Parco del Cardeto continua a far discutere

Prima c’è stato il ‘lamento’ di un comune cittadino. Ora è un intero comitato a puntare il dito contro ‘Tensione Superficiale’, l’installazione permanente site-specific di Eugenio Tibaldi collocata al Parco del Cardeto. Presentata qualche giorno fa alla presenza degli assessori alla cultura e al turismo, rispettivamente Marta Paraventi e Daniele Berardinelli, l’opera ha suscitato in molti qualche perplessità, per usare un eufemismo, riguardo alla sua valenza estetica. Non usa invece eufemismi il Comitato Stamira per la salvaguardia del Parco del Cardeto, che in una nota sottolinea come l’installazione "sta procurando in noi, cittadini e membri del Comitato, un sentimento di profondo sdegno".

"A nostro parere l’installazione reca offesa all’integrità ecologica del luogo, in quanto introduce nell’ecosistema materiali tossici per gli esseri viventi. Tali materiali sono classificabili come rifiuti speciali (vetroresina, vernici, additivi) e verranno inevitabilmente rilasciati nell’ambiente, con il tempo, sotto forma di micro e nanoparticelle. L’installazione reca offesa all’integrità paesaggistica del luogo, in quanto presenta dei chiari elementi oggettivi di detrazione visiva. C’è poi danno alle condizioni delle specie vegetali che sono state collocate nelle imbarcazioni. Le piante non potranno sviluppare radici e saranno sottoposte, alternativamente a condizioni di pronunciata siccità durante i mesi estivi, senza possibilità di trovare acqua nel terreno, e di allagamento, senza possibilità di drenaggio, in seguito alle piogge".

Secondo il comitato l’installazione "manda ai cittadini un implicito invito all’abbandono di rifiuti nell’ambiente, all’incuria, al maltrattamento delle piante, a valutare positivamente, o come fatto normale, la presenza di condizioni di danno all’ecosistema ed al paesaggio. Ci sembra evidente, allora, che questa installazione, presentata come un’opera volta alla cura dell’ambiente, costituisca invece un’offesa all’integrità ecologica e paesaggistica del Parco, un’istigazione all’offesa nei confronti dell’ecosistema e del paesaggio, all’abbandono di rifiuti nell’ambiente naturale e al maltrattamento delle piante, e un oltraggio nei confronti di tutti coloro che amano il Parco".

C’è poi la questione economica. La nota definisce ‘ingiustificata ed esagerata’ la spesa di 70.000 euro ("denaro pubblico"). Il comitato chiede quindi che l’opera venga "immediatamente trasferita fuori dal Parco del Cardeto e ricollocata in un’area più consona".