Gli ultras dell’Ancona per chi ha perso tutto

La Curva Nord ieri a Borgo Bicchia con pale, guanti e galosce per aiutare i cittadini colpiti dall’alluvione e con le case devastate

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di Giacomo Giampieri

Per "deformazione professionale" gli ultras sono persone che danno seguito alle parole con il solo modo che conoscono: i fatti. Nel caso specifico di quelli dell’Ancona, la questione si accentua ancora di più e in una forma squisitamente positiva. Appuntamento alle 7.15 in sede della Curva Nord, ieri mattina. Piccolo check per contarsi e vedere quanti sono (una trentina circa). E poi subito a caricare i furgoni con pale, guanti e galosce, prima di imbarcare i viveri per le popolazioni colpite. Poi diretti a Senigallia, ad aiutare chi è stato travolto dalle esondazioni del Misa e dei suoi affluenti. Sono tornati in quei luoghi che non hanno mai dimenticato, a distanza di otto anni dalla tremenda alluvione del 2014 che aveva già messo a dura prova la città. Ed hanno raggiunto la frazione di Borgo Bicchia, indossando fieri, orgogliosi e composti la maglietta che li contraddistingue in tutta Italia. È l’anima del settore biancorosso che mostra il lato umano e il cuore solidale nei confronti dei fratelli senigalliesi in difficoltà. Con loro anche alcuni affezionati e volontari che qualcuno, senza timore di essere smentito, definisce angeli del fango. Ultras che vestono i panni degli eroi. Lavorano no stop, accanto a chi ha perso tutto. Più in generale per chi ha perso tutto. Portano fuori dalle case materassi, mobili e affetti materiali delle persone, cancellati dall’incubo alluvione che ha bussato di nuovo. Tolgono la melma dalle cantine, dai primi piani delle abitazioni e dai tombini, esorcizzando quella pioggia che solo il tempo dirà che, qualche ora dopo, tornerà a picchiare duro dopo la serata di giovedì 15 settembre 2022. Lo fanno col sorriso sulle labbra, senza accusare la fatica, e con una parola di conforto per chi soffre ma non molla. Chi incassa, ma resiste e non va al tappeto. Ed è un accostamento quasi naturale, se si pensa a quei valori che si tramandano di generazione in generazione su quegli spalti. S’imparano da bambini e si tengono dentro per sempre. Pronti, all’evenienza, a tirarli fuori dai cassetti personali. Oggi l’Ancona giocherà col Gubbio in casa, alle 14.30. Curva Nord ci sarà, al Del Conero. Ma prima sarà ancora a Borgo Bicchia. D’altronde c’è la partita più importante, che non si gioca su un prato verde ma in una palude, che è tutta da giocare e vincere. Consapevoli che solo tra fratelli, uniti, ci si riuscirà anche stavolta.