Gregorini (Cna): "C’è paura del Covid e dei locali vuoti"

Gli altri 2.225, pari al 41,2% sono rimasti sulla carta ma non sono mai entrati in cucina o in sala ristorante. Nel 28,5 % perché sono mancati i candidati disponibili a farsi assumere e nell’8,7 per preparazione inadeguata. "Si tratta – spiega il segretario Cna Marche Otello Gregorini - di una situazione completamente diversa rispetto all’ultima estate pre Covid del 2019, quando le imprese turistiche cercavano 3.310 lavoratori e la mancanza di candidati riguardava solo il 4,9% delle richieste" Ma perché non si trovano cuochi e camerieri? "Lasciando da parte i luoghi comuni sulla esiguità delle paghe e sull’effetto reddito di cittadinanza – rimarca Gregorini - a frenare la domanda di lavoro è soprattutto il timore di ritrovarsi nella situazione degli ultimi due anni: con i ristoranti chiusi e in cassa integrazione. Per questo in molti, tra i disoccupati, si sono rivolti altrove, verso occupazioni meno dipendenti dall’andamento della pandemia e dai relativi lock down. Servono certezze e la garanzia che le imprese non chiuderanno più" Nel 48,6 per cento dei casi, è richiesta esperienza nello stesso settore mentre nel 16,1 per cento serve un’esperienza professionale specifica. Nel 43,3 per cento delle richieste di assunzione ci si accontenta della scuola dell’obbligo mentre nel 33,5 è richiesto il diploma di scuola superiore e nel 23,3 una specifica qualifica professionale. "Quelle marchigiane - precisa Gregorini - sono imprese che si rinnovano e riqualificano. Siamo la prima regione d’Italia per progetti di innovazione aziendale nel turismo. Sono state presentate 252 domande dalle imprese per 88 milioni di euro di investimenti finalizzati a realizzare progetti Pnrr di efficientamento energetico, riqualificazione edilizia, digitalizzazione, eliminazione barriere architettoniche".