PIERFRANCESCO
Cronaca

I bisonti del mare lungo l’Adriatico. Navi da crociera in mezzo al fiordo

Mentre Ancona discute della compatibilità nel proprio scalo, il Montenegro apre a un turismo massiccio

I bisonti del mare lungo l’Adriatico. Navi da crociera in mezzo al fiordo

I bisonti del mare lungo l’Adriatico. Navi da crociera in mezzo al fiordo

Curzi

L’impatto economico, ma anche ambientale, del turismo crocieristico sulle città. Ad Ancona il dibattito è quanto mai aperto e le posizioni per certi versi abbastanza chiare. Lungo l’Adriatico, al contrario, ci sono altre località che questo problema non se lo sono posto e l’apertura al traffico delle grandi navi da crociera è stato totale. Croazia, ma soprattutto Montenegro, hanno aperto a quella tipologia turistica senza troppe remore, senza badare nemmeno un attimo all’impatto ambientale; non tanto per le emissioni, quanto per l’aspetto paesaggistico.

A Kotor, centro principale delle Bocche di Cattaro, sito di straordinaria bellezza, penetrano dentro l’omonimo fiordo degli autentici bestioni in grado di oscurare interi villaggi e cittadine. Nella baia di Kotor, punto dove il mare termina il suo cammino, abbiamo visto ormeggiate navi enormi, in particolare una con il brand Virgin alta come un grattacielo e lunga più di 300 metri; un palazzone di oltre mille cabine che ogni volta scarica sulla città vecchia di Kotor migliaia di turisti lungo la rotta dell’Egeo e dell’Adriatico fino a Venezia. Quella nave era talmente grande da non consentirle un approdo al porto dei traghetti: il bestione si è ancorato in mezzo al fiordo e i crocieristi sono stati recuperati e portati sulla terra ferma grazie a decine di piccoli motoscafi-navetta. A una delle banchine portuali, invece, era ormeggiata la Msc ‘Armonia’, la stessa che lo scorso - stagione 2023 – operava su Ancona con le tappe condivise, comprese quelle greche e poi Dubrovnik in Croazia (anche lì abbiamo visto navi da crociera imponenti oscurare pezzi di città). Ogni giorno un fiume di visitatori da ogni parte del mondo assalta la stupenda cittadina fortificata di Kotor, tenuta in condizioni perfette anche grazie al massiccio afflusso di turisti che garantisce una crescita economica costante. Un turismo di massa che però a volte diventa asfissiante, fatto di prezzi alti e di meno originalità. Il Montenegro sotto questo profilo la scelta l’ha fatta e la continua a fare, non solo a Kotor: "Stiamo realizzando due progetti faraonici _ racconta il sindaco di Tivat, località all’interno del fiordo di Kotor _. Uno infrastrutturale, ‘Porto Montenegro’ per aumentare gli approdi di navi da crociera e yacht di lusso che prevede anche collegamenti viari adeguati (il Montenegro ha un solo tratto autostradale degno di questo nome, da Podgorica verso il confine serbo, lungo appena 42 chilometri, ndr.) e accessi facilitati al nostro aeroporto; l’altro è un complesso alberghiero di altissimo livello che si chiamerà ‘Lustyca Bay’. Questo progetto è finanziato da un tycoon svizzero-egiziano, mentre dietro ‘Porto Montenegro ci sono dei fondi finanziari con base a Dubai. Ben vengano crociere, diporto di lusso, investitori internazionali. A Tivat su 16mila abitanti 7mila sono stranieri e tra loro anche 1500 tra russi e ucraini molto benestanti che qui avevano comprato le loro case-vacanza prima della guerra e qui si sono fermati dal 2022. Ci sono soltanto persone molto ricche nel nostro comune, ci americani, tedeschi, francesi, britannici e tantissimi turchi stramiliardari". Da Tivat ci spostiamo infine a Bar, unico porto montenegrino di certe dimensioni, città bella e multietnica, ma meno attraente. Bar, città portuale con cui Ancona ha mantenuto, sebbene per una sola stagione estiva alcuni anni fa, un collegamento marittimo diretto.