I Secret Sight e il loro "Borders": un album sui viaggi e i confini

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Potrebbe essere definito ‘il disco americano’ degli anconetani Secret Sight. Ma solo per buona parte dell’ispirazione tematica, non per la dimensione sonora. ‘Borders’, terzo album in studio per Lucio Cristino (voce, basso, synth), Tommaso Pompili (chitarra, synth, voce) ed Enrico Bartolini (Batteria, Pad) parla appunto di ‘confini’, tema molto attuale in tempi di Coronavirus. "Sì, i temi principali sono il viaggio e i confini, sia fisici e che interiori – spiega Cristino, reduce da una lunga permanenza negli Stati Uniti –. Come l’andare oltre se stessi. Tiziano Terzani diceva che per cambiare le cose devi cambiare prima di tutto te stesso". Non a caso il primo singolo estratto è ‘There must be a way’, che parla di evoluzione (o rivoluzione) personale e collettiva. Di sicuro nelle tracce di ‘Borders’ c’è molto del Cristino "privato": da un fatto tragico come la scomparsa del padre al viaggio negli Usa, un luogo dove "c’è il meglio e il peggio di tutto. Usando Uber, i cui dipendenti di solito sono giovani, ho incontrato un anziano e distinto signore, ex manager finanziario che il fine settimana si inventa autista per dare un senso alla memoria della sorella, uccisa da un automobilista ubriaco. A Houston ci sono fiumane di homeless che dormono per terra. Rischi di calpestarli per quanti sono. Là e normale. Come non avere una sanità pubblica gratuita per tutti, come da noi in Italia".

A dispetto della forte componente personale il disco è assolutamente ‘collettivo’: "La musica ci ha unito. Tommaso ed Enrico hanno messo molto di sé nelle canzoni, ci hanno creduto veramente. Non pensavo che potessereo investirci così tanto". La musica, appunto. ‘Borders’ è forse il miglior lavoro del trio. "L’atmosfera è vintage, stile anni Ottanta, ma in chiave più moderna. Qualcuno ci ha accostato ai Simple Minds. Il disco è un segno di ripartenza, in tutti i sensi. E’ meno cupo del precedente, è più atmosferico, più maturo. Domani (oggi, alle ore 19, ndr) all’Onstage di Castelfidardo, senza pubblico, faremo un concerto in streaming che andrà in diretta su varie piattaforme in tutta Europa. E’ un esperimento, ma con una regia molto professionale. Nulla di improvvisato".

Raimondo Montesi