
Conferenza stampa di fine anno anche per Francesco Acquaroli a Palazzo Raffaello "Per le infrastrutture assisteremo a investimenti storici sull’asse porto-aeroporto-Interporto".
di Giacomo GiampieriUn anno fa, di questi tempi, nella conferenza di bilancio organizzata in sinergia con l’Ordine dei giornalisti delle Marche, il governatore Francesco Acquaroli aveva parlato di un 2023 "delle grandi riforme". "Ma se dovesse trovare un’espressione per definire quello che si chiude oggi? Risposta sintetica, ma che allarga gli orizzonti: "Tanto il 2024 quanto il 2025 saranno gli anni di attuazione di quelle grandi riforme". In cima all’agenda: la sanità. "Avevamo la necessità di ricostruirla nei territori", ha chiarito, menzionando il nuovo piano socio-sanitario che ora attende gli atti aziendali per diventare operativo. I traguardi: dalla conferma della Regione "tra le prime cinque d’Italia che rispettano i livelli essenziali di assistenza" al terzo anno di fila per Torrette – garantisce l’Agenas – come "miglior ospedale pubblico d’Italia". Gli investimenti nell’edilizia ospedaliera: gli 84 milioni di euro per l’edificazione del nuovo Salesi e i 186,48 milioni per il nuovo Inrca (completata la struttura edile, in corso rifiniture e impiantistica), oltre ai 15,3 milioni per la viabilità, ma non si dimentichino, sempre nell’Anconetano, i lavori nei poli di emergenza-urgenza a Senigallia (in avvio) e Fabriano (gara per la realizzazione).
"Una regione all’avanguardia", parole sue, tanto da ospitare vetrine internazionali: "Non è un caso se sono state scelte le Marche e Ancona per il G7 Salute". Ma Acquaroli sa che non è tutto oro quel che luccica. E non si è nascosto dietro alle criticità, dalle liste di attesa alla mobilità passiva. Eppure "i numeri dicono che stiamo migliorando, pur all’interno di un sistema complesso". Non lesinando una stoccata, neppure velata, ai predecessori del centrosinistra e futuri competitor per Palazzo Raffaello: "Chi ci sfiderà porti i dati dei cinque anni precedenti al nostro mandato, tolto il Pnrr, e li paragoniamo". Nel diario del 2025, una sfilza di pagine per le infrastrutture. Ancona, in questo, fungerà da pivot nella triangolazione porto-aeroporto-interporto. "Il Sanzio ha continuato a macinare numeri da record – ha rivendicato – e in termini di traffico passeggeri chiuderemo l’anno con 600mila, vicini al traguardo storico. Un aeroporto che continua ad aumentare le rotte e rafforzerà quelle per la continuità territoriale".
Poco più a sud, il crocevia di navi, cantieristica, merci e viaggiatori: "Assisteremo ad investimenti storici, come la realizzazione della banchina Marche (la Penisola, ndr)". Poco più a nord, l’interporto "che abbiamo salvato con otto milioni dal nostro insediamento" e che "l’anno prossimo vedrà l’apertura dell’hub del più grande player logistico al mondo": Amazon. Ha ringraziato l’Esecutivo nazionale per la vicinanza nelle grandi vertenze del Fabrianese, da Beko a Fedrigoni, sottolineando la necessità di continuare ad investire su innovazione, formazione e lavoro perché "la nostra manifattura non è sostituibile" e rappresenta un pilastro dell’economia marchigiana. Poi ha esultato per i risultati di impiego delle risorse della programmazione europea e i 77 milioni stanziati per il cofinanziamento del prossimo triennio. A conti fatti, "un bilancio che mi rende orgoglioso".
E la sua creatura, l’Atim? "L’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione è una grande opportunità e i numeri in crescita di turisti nelle Marche lo confermano. Ma sono deluso perché a questo punto avrebbe dovuto essere più strutturata", la chiosa.