PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Il sindaco non ci sta e attacca il Pd: "Polemiche dal sapore elettorale"

L’affondo di Silvetti: "La solita pochezza delle loro argomentazioni. Inquietante pressione col bando aperto"

Bando Lazzabaretto: solo polemiche strumentali dal sapore elettorale e la solita pochezza di argomentazioni del Pd. Si scaglia contro l’opposizione Dem il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, in merito alla vicenda del bando modificato in corso d’opera per l’affidamento della concessione per il ‘pacchetto’ Lazzabaretto. Accuse di strumentalizzazione al principale partito di centrosinistra, ma anche il tentativo di fare chiarezza sulla questione: "Il Pd ha perso l’ennesima occasione per dare un contributo alla città – è l’affondo del primo cittadino – Invece di proporre una politica adeguata e alternativa, preferisce, in assenza di idee politiche, criticare un bando aperto alle associazioni no profit, che possono partecipare singolarmente o insieme ad altri soggetti profit. Per essere ancora più chiari, il Comune di Ancona ad adiuvandum ha ritenuto che i soggetti del terzo settore possano farsi aiutare da ditte con una capacità economica per poter presentare offerte migliorative serie e adeguate nell’interesse della città di Ancona".

Una difesa necessaria quella di Silvetti, nonostante il suo tentativo di mettere una toppa rischi di servire a poco visto che il buco è più grande. Silvetti critica il Partito Democratico aggiungendo di essere rimasto "basito dai toni così come dalla scelta delle tempistiche che registrano questo intervento scomposto dell’opposizione, in pendenza di un bando pubblico. È singolare, quanto inquietante, questa pressione che non ha precedenti in costanza di una procedura pubblica aperta". In effetti la funzionalità del bando è ancora attiva, sebbene la sua scadenza fosse stata inizialmente fissata proprio alla giornata di ieri, per poi essere posticipata al 27 maggio, al netto della modifica sostanziale delle regole. Doverosa da parte del sindaco anche la difesa a spada tratta di sostenere e difendere la sua scelta politica compiuta a gennaio, ossia silurare Anna Maria Bertini e mettere alla Cultura Marta Paraventi, una esponente progressista al posto di una figura messa nella casella della giunta da Carlo Ciccioli, scelta coraggiosa: "L’assessore Paraventi, che in soli tre mesi ha portato risultati sotto gli occhi tutti, sempre volti a migliorare e valorizzare i rapporti con tutti i soggetti culturali e in primis l’associazionismo, viene attaccata con i soliti insulti – aggiunge Silvetti – Siamo già intervenuti con il bando per gli operatori della cultura per garantire trasparenza e legalità ed è nostra intenzione garantire la massima partecipazione per migliorare la proposta culturale alla città". Infine la sua chiosa secondo cui "solo all’esito del bando conosceremo l’aggiudicatario e non prima, con buona pace di chi pensa di avere esclusive e patenti di coerenza".

Sulla vicenda ieri è tornata a parlare la stessa Paraventi, già sentita dal Carlino ieri. La titolare della cultura è tornata a ribadire la legalità con cui si è mossa l’amministrazione senza che nessuno, tanto meno il Carlino, abbia mai messo in dubbio il dettaglio: "Il Comune ha potuto dare il suo oggettivo punto di vista su una tematica amministrativa che è anche espressione di una scelta politica. Una scelta fatta garantendo il terzo settore e orientando il bando verso una progettualità complessiva di qualità, valutando la programmazione culturale, l’arredo del punto ristoro, il piano di comunicazione e l’offerta economica".

Pierfrancesco Curzi