Un protocollo per promuovere l’inclusione sociale e migliorare l’accesso ai servizi previdenziali e assistenziali per le persone detenute nelle strutture penitenziarie delle Marche. È stato siglato giovedì negli uffici regionali dell’Inps, ad Ancona. A sottoscrivere l’accordo c’erano più parti: Emanuela Zambataro, direttrice Inps Marche, Silvio Di Gregorio, provveditore interregionale dell’Amministrazione Penitenziaria Emilia Romagna-Marche, Ernesto Napolillo, direttore generale Detenuti e Trattamento Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Simone Breccia, direttore Caritas Ancona-Osimo e Giorgio Magnanelli della Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia. Zambarato ha sottolineato come la scelta è conseguente all’impegno assunto da Inps di promuovere in maniera proattiva la conoscenza e l’esigibilità dei diritti previdenziali per tutti i cittadini, specie quelli più fragili come i detenuti, attraverso il progetto "Inps in rete per l’inclusione". Ruolo di facilitare in questo Mariano Cingolani presidente di Amamel, l’associazione medico legale delle Marche. Nella sottoscrizione del protocollo Inps Marche ha assunto un ruolo di pioniere: si tratta infatti del primo esempio di accordo con una amministrazione penitenziaria e con il quale si ipotizza la possibilità per il detenuto di usufruire di una consulenza diretta da parte di un operatore dell’Inps accedendo, tramite un pc dell’amministrazione penitenziaria, a una consulenza previdenziale via web, previa compilazione di una richiesta. Il ruolo di Caritas e della Conferenza regionale volontariato e giustizia si esplicherà sia nell’assistere al colloquio il detenuto che ne faccia espressa richiesta sia nell’interfacciarsi con le sedi Inps per la soluzione di problematiche previdenziali di vario genere.
CronacaInclusione sociale e previdenza. Un protocollo per i detenuti