Sara Ferreri
Cronaca

"Io, fatto fuori dal Regio: l’inchiesta non sorprende"

Giancarlo Del Monaco sarebbe dovuto diventare il sovrintendente del teatro "Ma Graziosi con Guenno hanno fatto saltare tutto. Doveva finire così"

"Al Regio mi hanno fatto fuori per mettere questa persona, mentre tutti mettevano in guardia l’amministrazione M5s e avere visto com’è finita: con uno scandalo nazionale e internazionale". A parlare è Giancarlo del Monaco, figlio del celebre tenore Mario del Monaco. Sarebbe dovuto essere lui il Sovrintendente sembrava l’unico candidato al ruolo, ma poi è spuntato il nome dello jesino William Graziosi, durato in carica appena un paio d’anni e ora indagato per corruzione e abuso d’ufficio. "Tutti i nodi vengono al pettine – commenta Del Monaco –. Un’inchiesta non si fa per nulla e immagino avranno delle prove". Del Monaco si era già scontrato: "All’inizio non lo conoscevo bene, poi l’ho conosciuto ed è stato chiaro che sarebbe finito così. Si tratta di una persona poco affidabile e la magistratura che lo accusa di corruzione e abuso d’ufficio lo sta dimostrando. Dovevo andare io a Torino poi con questo Roberto Guenno probabilmente come emerge dalle indagini, si sono accordati per farmi fuori e hanno preso il potere. Com’è finita lo sappiamo". Guenno, da corista sindacalista ed ex candidato M5s (non eletto), è diventato responsabile Innovazione e sviluppo al Teatro Regio e per questo è finito assieme a Graziosi, nel mirino della procura di Torino. Guenno avrebbe perorato la causa della nomina a Sovrintendente di Graziosi.

I finanzieri sono approdati anche negli uffici della Fondazione Pergolesi Spontini anche per valutare come veniva utilizzata l’agenzia italiana che ha sede in Svizzera e il cui rappresentante legale pure è indagato. Agenzia che avrebbe lavorato anche al teatro Pergolesi. Le fiamme gialle parlano di un meccanismo collaudato, utilizzato anche in altre esperienze lavorative avute da Graziosi in Kazakistan. "Purtroppo – conclude Del Monaco – i teatri oggi non se la passano bene e pagheranno un conto molto alto anche da tutto questo. Siamo ridotti in uno stato pietoso". Intanto i sindacati del Regio chiedono con forza che "i lavoratori non siano le vittime di cattive gestioni".