
"Al Regio mi hanno fatto fuori per mettere questa persona, mentre tutti mettevano in guardia l’amministrazione M5s e avere visto com’è finita: con uno scandalo nazionale e internazionale". A parlare è Giancarlo del Monaco, figlio del celebre tenore Mario del Monaco. Sarebbe dovuto essere lui il Sovrintendente sembrava l’unico candidato al ruolo, ma poi è spuntato il nome dello jesino William Graziosi, durato in carica appena un paio d’anni e ora indagato per corruzione e abuso d’ufficio. "Tutti i nodi vengono al pettine – commenta Del Monaco –. Un’inchiesta non si fa per nulla e immagino avranno delle prove". Del Monaco si era già scontrato: "All’inizio non lo conoscevo bene, poi l’ho conosciuto ed è stato chiaro che sarebbe finito così. Si tratta di una persona poco affidabile e la magistratura che lo accusa di corruzione e abuso d’ufficio lo sta dimostrando. Dovevo andare io a Torino poi con questo Roberto Guenno probabilmente come emerge dalle indagini, si sono accordati per farmi fuori e hanno preso il potere. Com’è finita lo sappiamo". Guenno, da corista sindacalista ed ex candidato M5s (non eletto), è diventato responsabile Innovazione e sviluppo al Teatro Regio e per questo è finito assieme a Graziosi, nel mirino della procura di Torino. Guenno avrebbe perorato la causa della nomina a Sovrintendente di Graziosi.
I finanzieri sono approdati anche negli uffici della Fondazione Pergolesi Spontini anche per valutare come veniva utilizzata l’agenzia italiana che ha sede in Svizzera e il cui rappresentante legale pure è indagato. Agenzia che avrebbe lavorato anche al teatro Pergolesi. Le fiamme gialle parlano di un meccanismo collaudato, utilizzato anche in altre esperienze lavorative avute da Graziosi in Kazakistan. "Purtroppo – conclude Del Monaco – i teatri oggi non se la passano bene e pagheranno un conto molto alto anche da tutto questo. Siamo ridotti in uno stato pietoso". Intanto i sindacati del Regio chiedono con forza che "i lavoratori non siano le vittime di cattive gestioni".