"Come mi sento nel ruolo di ‘first lady’? Resterò sempre Manola, anche se la presenza di una donna a fianco è fondamentale per dare un equilibrio, bilancia la carenza di carineria che un uomo non ha". Manola Giorgini, la moglie del nuovo sindaco di Ancona, cerca di farsi largo nel caos della sala giunta del Comune durante i festeggiamenti: "Ci sono stati momenti brutti e delicati, specie quando sono arrivati gli attacchi diretti a mio marito – racconta – Devo essere sincera, gli attacchi ci sono stati da ambo le parti e quelli arrivati da sinistra erano duri, ma non sono mai stati volgari. Quando abbiamo visto la figlia più piccola (14 anni, ndr) piangere è stato molto brutto per noi. È scoppiata a piangere quando ha letto che suo padre era stato considerato un incompetente. Non le ha fatto piacere e la sua reazione è stata normale, certi attacchi feriscono". Gioia per suo marito, ma anche un problema in più sotto il profilo lavorativo. La coppia divide infatti uno studio legale: "In questi mesi di campagna elettorale non averlo avuto in studio con me è stato molto pesante e adesso che è stato eletto sindaco dovrò trovare un nuovo associato al posto suo. Stanchezza? Tanta, adesso appena ne avremo la possibilità la prima cosa che faremo è andare a Portonovo. Spero vivamente in un viaggio, ma non sarà per adesso, forse ad agosto, ma è anche giusto così. In fondo siamo abituati alla fatica: tra dicembre e marzo abbiamo fatto due traslochi, studio e casa, e la nostra vita è in perenne movimento".
CronacaLa moglie: "Ma io resterò sempre Manola"