SILVIA SANTINI
Cronaca

L’adorazione dei Magi. Via all’opera di restauro

Il capolavoro di Gentile da Fabriano spostato da palazzo Chiavelli in pinacoteca proprio per permettere i lavori che durerano tre mesi. Gli angeli tornano a brillare.

Il capolavoro di Gentile da Fabriano spostato da palazzo Chiavelli in pinacoteca proprio per permettere i lavori che durerano tre mesi. Gli angeli tornano a brillare.

Il capolavoro di Gentile da Fabriano spostato da palazzo Chiavelli in pinacoteca proprio per permettere i lavori che durerano tre mesi. Gli angeli tornano a brillare.

Già smontata e spolverata, qualche giorno di acclimatazione e da martedì inizia l’anossia, per proseguire poi con il restauro della pellicola pittorica e della tavola. "L’Adorazione dei Magi" di Gentile da Fabriano (copia realizzata da Umberto Giunti, artista toscano più noto sotto il nome del Falsario di calcinaccio) ha appena iniziato il suo processo di rinascita. Il capolavoro è stato spostato da palazzo Chiavelli di Fabriano alla pinacoteca proprio per poter permettere l’avvio dei lavori di restauro che dureranno tre mesi. Gli angeli e i personaggi dello splendido polittico dorato torneranno presto a brillare grazie alle mani esperte dei restauratori.

Il viaggio dei Magi, dall’avvistamento della stella cometa alla sosta al palazzo del re Erode, fino al ritorno in patria, è narrato in tre distinti episodi sullo sfondo della composizione, armonizzati nel paesaggio montuoso dell’orizzonte ma separati visivamente dalle tre arcate della cornice. La pala d’altare, dotata di una splendida carpenteria ornata nei pilastri laterali con fiori dipinti, è completata da una predella con storie dell’infanzia di Cristo: da sinistra la Natività, la fuga in Egitto e la Presentazione al Tempio. L’incredibile maestria che avevano acquisito pittori come Giunti ha permesso che molte loro opere siano finite in prestigiosi musei un po’ in tutto il mondo. Un polittico che incanta insomma ma che necessitava di un intervento importante già tempo fa, motivo per cui gli enti preposti si sono attivati.

Per l’attività di restauro conservativo era stato attivato lo strumento dell’art bonus, così come fatto da diversi Comuni italiani per riportare all’antico splendore le opere, che consente un credito di imposta, pari al 65 per cento dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico. Per ora la raccolta ha raggiunto una cifra pari a ottomila euro.