L’ammiraglio ai saluti: "Molo Clementino, si è perso troppo tempo. Ma adesso avanti tutta"

Donato De Carolis dopo due anni lascia la guida della Capitaneria di porto: andrà a gestire i mezzi navali e aerei al comando generale di Roma "Purtroppo ci sono state delle spinte il cui intento era frenare queste opere".

L’ammiraglio ai saluti: "Molo Clementino, si è perso troppo tempo. Ma adesso avanti tutta"

L’ammiraglio ai saluti: "Molo Clementino, si è perso troppo tempo. Ma adesso avanti tutta"

Dagli sbarchi delle navi ong cariche di naufraghi allo sviluppo infrastrutturale dello scalo: dopo quasi due anni e mezzo dal suo insediamento alla guida della capitaneria di porto di Ancona, l’Ammiraglio Donato De Carolis saluta il capoluogo e si appresta a coordinare la gestione dei mezzi navali e aerei al comando generale di Roma.

Ammiraglio, quale bilancio tracia del suo operato?

"Assolutamente positivo. Quando sono arrivato alcuni colleghi mi avevano detto ‘Ti divertirai’ e infatti così è stato. Mi sono trovato bene con tutti, rapporti splendidi, confronti leali. In fondo sapevo cosa aspettarmi dalla gente di qui".

Che porto è quello di Ancona? "Molto interessante e dalle enormi potenzialità, ma per crescere ha bisogno delle infrastrutture". Beh, qualcosa si sta muovendo, non le pare?

"In effetti a livello viario qualcosa si è mosso, ma su alcuni temi, purtroppo, ci sono state delle spinte il cui intento era frenarle queste opere".

Si riferisce, immagino, al dibattito e alle polemiche legate alla realizzazione del Molo Clementino?

"Non ne ho mai parlato, ma sì, intendo proprio quello. Si è perso del tempo, ma per fortuna le cose stanno andando avanti da sole. Sono in corso i carotaggi e una volta risolte le prescrizioni si procederà spediti".

In città qualcuno, compreso il sindaco Silvetti, teme per l’aspetto ambientale dell’opera, lei è d’accordo?

"L’ambiente deve sempre essere al primo posto, ma sul caso della banchina Grandi navi il tema non si pone. I nuovi vettori da crociera sono realizzati per rispondere a quelle esigenze, sono le più ‘pulite’ e quel molo è il posto migliore sotto ogni punto di vista dove ormeggiare le navi".

A proposito di infrastrutture, a che punto è l’iter per la demolizione di un pezzo consistente del molo della Lanterna Rossa?

"Le procedure stanno andando avanti e presto dovrebbe partire l’intervento, non mi chieda quando però. Il molto verrà tagliato di circa 100 metri, non è più possibile rimandare l’intervento perché con le navi sempre più grandi il rischio è di finire addosso a quel molto durante le manovre. Dispiace, ma non si può fare altrimenti".

L’ordinanza di divieto di accesso al porto di bici e monopattini è stata promulgata prima del suo arrivo, ai tempi dell’Ammiraglio Moretti: lei è d’accordo su quella misura? "Certo, perché la sicurezza è posta a rischio. Io stesso sono caduto due volte mettendo un piede in fallo nei binari, ma soprattutto c’è la questione delicata del traffico pesante. È stato giusto prevederla e mantenerla, non credo si tornerà indietro su quel punto".

La guardia costiera ha fatto, anche di recente, controlli e sanzioni sugli accessi irregolari di bici e monopattini?

"Sì, diversi e con cadenza periodica, cercando però di non essere repressivi".

Ammiraglio De Carolis, lei se ne va dopo l’esperienza degli sbarchi dei migranti, otto nel complesso: cosa le resta di quella esperienza?

"Di essere stato il primo in Italia ad aver sanzionato una nave ong (febbraio 2023, ndr), la Geo Barents di Medici Senza Frontiere, per non aver presentato informazioni sull’evidenziatore di rotta. Non mi ha fatto piacere, ma dovevo applicare le regole nei confronti di chi non le aveva rispettate. Per il resto lo scalo dorico ha resistito benissimo agli eventi grazie a un’organizzazione perfetta e senza mai un problema. Un gran bel modo di operare".