GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

L’assessore Tombolini: "Ecco 35 cantieri per 50 milioni. Ma non accetto la demagogia, altrimenti mi arrabbio davvero"

Bilanci e progetti futuri non solo nei lavori pubblici: "Gli scontri fanno parte delle dinamiche politiche. Il 2024 è stato un anno che mi è servito molto per imparare a fare l’assessore e migliorare".

Bilanci e progetti futuri non solo nei lavori pubblici: "Gli scontri fanno parte delle dinamiche politiche. Il 2024 è stato un anno che mi è servito molto per imparare a fare l’assessore e migliorare".

Bilanci e progetti futuri non solo nei lavori pubblici: "Gli scontri fanno parte delle dinamiche politiche. Il 2024 è stato un anno che mi è servito molto per imparare a fare l’assessore e migliorare".

Assessore Stefano Tombolini, domanda di rito: che anno è stato il 2024?

"A titolo personale, un anno che mi è servito molto per imparare a fare l’assessore. Per capire che non sempre qualcosa che vuoi fare riesci a farlo nel modo che hai pensato, dunque devi trovarne un altro. Un anno di crescita della consapevolezza, direi, su come raggiungere i risultati. E sono soddisfatto del grande lavoro che abbiamo fatto nell’ambito di un’ampia proposta progettuale messa a gara".

E allora iniziamo: si riferisce ai lavori pubblici?

"Sì. E molti degli effetti li vedremo già nel 2025. Abbiamo richiesto un sforzo enorme alla struttura, in considerazione che mancano 15 mesi per completare le opere del Pnrr. Solo per quello abbiamo 35 cantieri, che cubano otre 50 milioni di euro. E in alcuni casi abbiamo la necessità di dare continuità. Poi, dicevo, c’è stata la nostra progettualità".

Citi pure degli esempi.

"Posso dirne alcune che daranno risposte tangibili della nostra azione di ammodernamento della macchina comunale. Sto parlando dell’impianto di cremazione: dopo il 20 gennaio conosceremo le ditte aggiudicatarie. Era dal 2007 che le amministrazioni inseguivano un simile traguardo, senza mai riuscirci. Quest’anno vedremo anche i risultati delle manutenzioni dei cimiteri per quasi un milione, piuttosto che alla Galleria del Risorgimento, che miglioreremo nel decoro, è la principale porta di accesso al centro, e nella sicurezza. Per non parlare dello Scalone Nappi e altri interventi di qualità nel centro storico".

Ha appena accennato alle manutenzioni. Tema che, spesso, espone a critiche: come giudica l’operato?

"Non nascondo che dobbiamo assolutamente migliorare, soprattutto nel riuscire a far vedere alla città che quello è un settore attenzionato e che avrà risposte concrete. A volte mi capita di girare per Ancona e, nonostante quanto abbiamo fatto, non sono mai soddisfatto completamente. E lo dico in primis a me stesso. Ma sono motivato di riuscire a migliorare le piccole cose, in accordo con altri assessorati, dal decoro al verde, passando per le strade".

Già, le strade: a che punto siamo?

"Proprio sotto le feste, dopo la ricognizione generale iniziale, abbiamo fatto una nuova valutazione per programmare i futuri interventi. Grazie alle tante risorse del G7 Salute alcune arterie hanno cambiato volto, penso a via Marconi e via XXIX Settembre che oggi sono di pregio, anziché di caos funzionale. Ma molti altri soldi servono, come anche nelle scuole. C’era un deficit importante, non sanabile in tempi brevi. Per questo ritengo imprescindibile una riorganizzazione del sistema, in modo da intervenire in maniera differente nella manutenzione ordinaria: buche, marciapiedi, segnaletica. Ragioneremo alcuni interventi con una gestione in house, per caditoie e verde, con Anconambiente. Le risorse sono poche, ma non è solo una questione economica: è anche riorganizzativa".

In Consiglio non sono mancati accesi scontri verbali con l’opposizione: potesse tornare indietro, come reagirebbe?

"Fanno parte delle dinamiche politiche. Ma avendo raggiunto una venerabile età, vorrei che tutti aderissero ad un dibattito qualitativo e funzionale, non sistematicamente demagogico. Altrimenti sì, mi irrito. A volte mi dico che vorrei avere un altro carattere. Ma mi aspetto che ciascuno capisca che Ancona è un capoluogo, rappresentato da un sindaco che è vicepresidente nazionale dell’Anci. Una città che, tra servizi integrati, sta crescendo dopo anni di isolamento, grazie ad uno sforzo corale. Per questo il voler sempre banalizzare è disturbante. E se la mancanza di cognizione è voluta no, non posso accettarlo".

Cosa che più la rende orgoglioso dopo 18 mesi?

"Tenderei a ripetermi: l’impianto di cremazione. M’inorgoglisce perché abbiamo prodotto ’in casa’ un progetto da 2 milioni e mezzo di euro, aprendo una strada per trasformare con immediatezza le nostre idee in opere pubbliche, pur all’interno dell’articolata catena della scelta dei professionisti. Ne dico di nuove, per il 2025: ho appena fatto una pre-analisi sul parcheggio che mi piacerebbe in via del Faro, naturalmente serve una compatibilità per quell’ambiente, e un’analisi progettuale per valorizzare l’ex mattatoio, una struttura di valore, troppo bella ma abbandonata. Poi penso che a breve potremo darvi buone notizie".

Non può lasciarci così, però. Su cosa?

"Non posso dire molto. Ma riguardano i settori dell’efficientamento energetico dell’Ente, con interventi che potrebbero produrre importanti risparmi di spesa energetica, anche sulla pubblica illuminazione e nelle scuole".