Le ’balette’, il reperto più prezioso

Una preziosa ricerca storica sulle ’balette’ di Jesi, palline del ‘500 usate per il gioco della Pallacorda, antesignano del tennis attuale: sarà presentata venerdì (ore 18.30), a Palazzo della Signoria. L’iniziativa, organizzata dal Club delle Balette e dal Comune di Jesi, vedrà la partecipazione straordinaria dello storico dell’arte Marco Droghini che per due anni ha lavorato tra i documenti dell’archivio comunale diocesano e altri archivi locali per dare una connotazione storica e sociale della Jesi di quel periodo e del perché la città abbia il reperto più cospicuo al mondo, pur non annoverando casati importanti come Urbino o Mantova, le altre due città che detengono ’balette’. "Sarà l’occasione – spiegano dal Comune - per porre Jesi in un virtuoso circuito di eventi che porteranno ad esaltare la storia e la cultura del nostro Rinascimento e non solo. La contaminazione turistica che ne potrebbe derivare è testimoniata dalla presenza del president du Cercle du jeu de paume de Fontainebleau, di Parigi, Thierry Bernard Tambour".