"Le mascherine? Un falso problema Non può decidere la commissione"

Tira dritto Francesco Savore, dirigente del Vanvitelli: "E se un alunno dovesse contagiarsi, chi ne risponderebbe?"

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di Ilaria Traditi

Anche i presidi anconetani si sono espressi sulla questione dell’obbligo di mascherina all’esame di maturità. Francesco Savore ad esempio, dirigente scolastico IIS Vanvitelli Stracca Angelini non è d’accordo con la modalità stabilita, ovvero di lasciar decidere al presidente di commissione. "Sono in linea con quanto dichiarato dal presidente nazionale dell’Anp - sottolinea- ovvero che quello della mascherina, soprattutto in un anno scolastico così complicato, non è il principale problema. Piuttosto si dovrebbe discutere della percentuale di Pil destinata alla scuola, visto che nel Dpef essa scende dal 4 al 3,5% nel prossimo triennio. Non avremo abbastanza risorse per contrastare la piaga della dispersione scolastica e per migliorare consistentemente il livello medio degli apprendimenti. Interroghiamoci su quale scuola vogliamo, su come possiamo migliorarla, mettendo da parte le sterili polemiche".

E mentre per gli scritti indossare la mascherina chirurgica rappresenta una forma di rispetto anche nei confronti degli studenti con fragilità, per gli orali il candidato sarà a due metri di distanza dalla commissione e quindi dovrebbe poterla togliere. "Servono parametri oggettivi - prosegue- per poter prendere certe decisioni. Comunque faccio noate come nei bar l’obbligo sia già decaduto, perchè a scuola deve rimanere?". E ancora: "Non trovo giusto delegare questa decisione al presidente di commissione, e dare a lui o lei questa responsabilità. Se poi un alunno dovesse contagiarsi mentre il presidente ha consentito di abbassare le mascherine come dovrebbe risponderne?". Perplessa anche la dirigente del Savoia Benincasa Alessandra Bertini.

"Al termine di in anno scolastico così complesso - dichiara- dovremmo contribuire a far affrontare ai nostri studenti l’esame di Stato con serenità, senza investirli di problemi che, pur reali quali il disagio ad indossare i dispositivi di protezione dovuto al caldo potrebbero sottrargli la dovuta concentrazione. La sentenza del TAR Lazio fa riferimento al l’ordinanza del Ministro della Salute ritenuta legittima e coerente con quanto prevede la legge, ovvero di obbligo di mascherine fino al termine dell’anno scolastico. Noi ci atteniamo alle decisioni del legislatore e alle riflessioni scientifiche. Sarà l’autorità competente ad operare la scelta migliore per i ragazzi che non comporti rischi per la sicurezza della salute".