
Alessandro Sartarelli con una laurea a. Ingegneria e un’esperienza trentennale sulle piste
Alessandro Sartarelli è un nome noto tra i "biasanòt", i "masticatori della notte", come i bolognesi chiamano chi ama fare le ore piccole girando da un locale all’altro. Dalle gloriose serate di "Passetto on the rocks" alle innumerevoli cene danzanti in giro per la riviera del Conero, l’esperienza non manca a questa specie di "ingegnere della festa", con una laurea vera alla facoltà di Ingegneria e un’esperienza trentennale sulle piste. Intervenuto spesso sulla questione movida ad Ancona, Sartarelli pensa che il problema non sia "legato ai residenti": "Se un imprenditore si mette in moto – precisa – per fare divertimento, può anche gestire i rapporti con chi abita nella zona. Al chiuso è certo più semplice, basta un locale insonorizzato".
Allora qual è il problema?
"Ad Ancona manca l’appoggio delle autorità. Un imprenditore non può essere stigmatizzato per un evento. Serve un tavolo di confronto fra autorità, amministrazione e operatori".
Con quali compiti?
"Bisogna prevenire le problematiche, evitare che accadano. Occorre un approccio non repressivo e sanzionatorio ma collaborativo".
Esistono città in cui questo approccio c’è?
"Certo e anche vicino a noi. Prendiamo Civitanova: è diventata una nuova riviera romagnola. Perché ad Ancona non è possibile?".
Come si potrebbe fare, quindi?
"Innanzitutto bisogna modificare il limite orario: da mezzanotte alle due di notte nel fine settimana, con possibilità di proroghe straordinarie fino alle tre. Vogliamo creare un indotto legato al divertimento o no? Fa bene alla città e fa bene anche alla salute. Fare 40 chilometri per divertirsi è stancante e pericoloso".
Ha provato a parlarne con la nuova amministrazione?
"Ho dei progetti che vorrei presentare ma anche se questa amministrazione fosse disposta, bisogna prima eliminare i vincoli ormai fossilizzati e una consuetudine a colpire chi organizza serate".
Come per esempio?
"La serata interrotta al Passetto. Al 90% era una serata in regola. Lo so perché mi sono occupato della consulenza artistica. Ad Ancona è diventato problematico organizzare anche una semplice cena con musica per poco più di cento persone".
Cosa si augura per l’immediato futuro?
"Sarebbe bello che aprisse in centro un locale di pubblico spettacolo sia al chiuso che all’aperto. Il tavolo che auspico potrebbe favorirne l’apertura e garantire che resti aperto a lungo".
v.c.