Liste, il Cup è fuori gioco "Gli ospedali non danno più alcuna disponibilità su visite e prestazioni"

L’unica chance è il privato: a Villa Igea appuntamenti entro un mese

Liste, il Cup è fuori gioco  "Gli ospedali non danno  più alcuna disponibilità  su visite e prestazioni"

Liste, il Cup è fuori gioco "Gli ospedali non danno più alcuna disponibilità su visite e prestazioni"

"Gli ospedali della regione non ci danno più alcuna disponibilità sulle prestazioni e non ci spiegano il perché. Siamo costretti a dire ai cittadini che gli esami e le visite non sono prenotabili. L’unico consiglio che vi possiamo dare è di rivolgervi agli sportelli Cup degli ospedali del vostro territorio". Un vero e proprio corto circuito quello a cui stanno assistendo gli anconetani e i marchigiani alle prese con la drammatica situazione delle liste d’attesa in sanità. Tra virgolette abbiamo messo un estratto delle parole usate da un’operatrice del Cup (Centro unico di prenotazione) regionale alla richiesta di fissare un esame diagnostico molto frequente come la gastroscopia. Di fatto quell’esame non è prenotabile, sebbene, portando la lettera P sulla ricetta firmata dal medico di famiglia, le strutture sanitarie regionali dovrebbero garantire la prenotazione entro 120 giorni. A parte le prestazioni urgenti (U), tutte le altre, da quelle brevi (B) alle differibili (D) e soprattutto contrassegnate dalla ‘P’ non riescono a rispettare i tempi. Ormai non si sta parlando più di tempi lunghi. Adesso si tratta di non riuscire più nemmeno a prenotarli l’esame o la visita specialistica perché non ci sono agende aperte. La scusa della pandemia da Covid ha retto fino all’anno scorso, ora il temuto passaggio della sanità marchigiana verso un regime privatistico è sempre più evidente. Per una colonscopia, altro esame molto importante, nessuna possibilità, a meno che non si vada presso una struttura privataconvenzionata. Su Ancona la chance migliore è Villa Igea, entro un mese dalla richiesta: costo, 225 euro: "L’operatrice del Cup dovrebbe richiamarmi entro cinque giorni per fissarmi la prima data e luogo utili" aggiunge una delle tante vittime delle liste d’attesa, ma quella chiamata non è mai arrivata. L’assessore alla sanità, Filippo Saltamartini, ha ammesso che alcune cose non vanno sul fronte delle liste d’attesa e spera in una rapida entrata in funzione dei Cup si base provinciale. Lo stesso Saltamartini ci ha confidato che, nonostante la situazione reale, le Marche si trovano al quinto posto in Italia per virtuosismo secondo la Fondazione Gimbe. La Fondazione l’abbiamo contattata e la realtà è leggermente diversa: "Effettivamente le Marche sono al quinto posto in Italia per l’applicazione dei Lea, i Livelli essenziali assistenziali, ossia la tipologia e la quantità di prestazioni garantite con sedute gratuite per i convenzionati o attraverso il pagamento di un ticket pubblico. Sui risultati e sui tempi di attesa noi non siamo competenti" ha risposto al Carlino un portavoce della Fondazione Gimbe.