Lite finita nel sangue Uccide il compagno colpendolo in testa con una abat jour

La vittima è il 63enne Fausto Baldoni: si trovava nella sua casa quando la 50enne Alessandra Galea gli si sarebbe scagliata contro . Il delitto è stata scoperto dopo ore che i familiari cercavano l’uomo.

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Lite finita nel sangue Uccide il compagno colpendolo in testa con una abat jour

di Sara Ferreri

Al culmine di una lite colpisce con violenza il suo compagno (da dieci anni) con una abat jour fino a ucciderlo, poi dal telefono di lui invia un messaggio rassicurante alla sorella Rita che, preoccupata, lo cercava da diverse ore. Inizia a vagare per la città ma poco prima delle 20, rientra nell’abitazione ‘insanguinata’ di via Castelli (zona della chiesa della Misericordia) e trova i carabinieri che fanno i rilievi e poco dopo la dichiarano in stato di fermo trasferendola al carcere di Villa Fastiggi.

Ha perso la vita così sabato pomeriggio Fausto Baldoni, 63 anni operaio fabrianese descritto dagli amici come una persona "mite, buona, mai sopra le righe", "sempre sorridente e positivo". Diverse ferite al volto e alla testa constatate dal personale del 118 accorso sabato sera assieme ai carabinieri della compagnia di Fabriano dopo l’allarme lanciato dalla sorella Rita, insospettitasi dal fatto che il fratello non si è presentato a pranzo e dalle lunghe ore in cui non è riuscita a mettersi in contatto con lui. E infine da quel messaggino ‘sospetto’ che Alessandra, la compagna di Fausto avrebbe inviato dal telefonino di lui.

E’ andata anche a suonare nella casa di via Castelli ma nessuno rispondeva, così con il cuore in gola temendo fosse accaduto qualcosa di grave a suo fratello, ha fermato una pattuglia dei carabinieri e poco dopo grazie ai vigli del fuoco del distaccamento fabrianese che hanno forzato la porta d’ingresso, ha capito improvvisamente che i suoi timori erano fondati.

Il corpo di Fausto, ormai privo di vita (da alcune ore secondo una prima ricostruzione) era ritrovato in camera da letto, ormai esanime, circondato dal sangue perso alla testa ferita da alcuni tagli di cui uno particolarmente profondo. Inutile purtroppo ogni tentativo di soccorso.

Lei che ieri, nel carcere di villa Fastiggi, si trovava in stato di fermo come unica indiziata di delitto, con l’accusa di omicidio volontario, è Alessandra Galea. Cinquant’anni anni da compiere il prossimo mese, Alessandra è mamma di due figli che vivono in Umbria, avuti da un precedente matrimonio. Nata a Jesi e residente nel Perugino (a Bettona), è domiciliata da tanti anni a Fabriano dove per un periodo ha vissuto con la mamma Maria Bruna, uccisa quasi nove anni fa per mano della sorella gemella arrestata poco dopo a Fabriano.

Da un paio d’anni Alessandra viveva con Fausto Baldoni conosciuto una trentina di anni fa. Secondo quanto riferito anche dai vicini di Castelli dove ieri mattina, dopo i rilievi sono stati apposti i sigilli del sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, c’erano rapporti piuttosto conflittuali tra Alessandra e Fausto. Secondo le testimonianze delle persone a loro vicine, lei si mostrava particolarmente morbosa e attaccata a lui.

Le indagini del reparto operativo della compagnia, coordinati dalla Procura di Ancona proseguono per chiarire i contorni di una tragedia che ha scosso la comunità fabrianese in quella che, passata la paura per l’ennesima bomba d’acqua con allagamenti, smottamenti e danni di sabato, sembrava un tranquillo week end.