REDAZIONE ANCONA

Lo storico presepe meccanico si ferma. E’ il primo Natale dopo 70 anni

Montesicuro, non parte una delle attrazioni più visitate in regione nel periodo delle festività: mancano i volontari per la manutenzione dei meccanismi che permettono il movimento della grande struttura.

Montesicuro, non parte una delle attrazioni più visitate in regione nel periodo delle festività: mancano i volontari per la manutenzione dei meccanismi che permettono il movimento della grande struttura.

Montesicuro, non parte una delle attrazioni più visitate in regione nel periodo delle festività: mancano i volontari per la manutenzione dei meccanismi che permettono il movimento della grande struttura.

Montesicuro, uno dei castelli più tipici dell’hinterland anconetano è da sempre noto non solo per i caratteristici vicoli, la pala del Peruzzini conservata nella Chiesa di Santo Stefano, la torre medioevale, ma sopratutto per il suo presepe meccanico che nella ricorrenza del Santo Natale si propone da sempre ai visitatori. Un presepe che da anni è presentato nel sito web della Regione, "Turismo Marche" e in tanti altri siti specializzati nel proporre viaggi, iniziative, visite e particolari originali di interesse turistico locale.

Le sue origini si perdono nel tempo, quello che è certo è che già settanta anni fa era uno dei pochi in Italia ad avere pupazzi che si muovevano davanti agli occhi stupiti dei bambini e dei grandi. Questo Natale 2024, purtroppo, il presepe di Montesicuro si ferma. Si fermano i circa 50 personaggi meccanici che svolgono i diversi mestieri, i contadini che zappano l’orto, i falegnami che segano le tavole, le lavandaie al fiume che lavano i panni, i pastori che conducono il gregge verso la grotta, la donna che fila la lana e poi il macellaio, il vignaiolo, il fabbro e tanti altri. Figure riprodotte in modo talmente verosimile da sembrare vive nelle espressioni e reali negli abiti realizzati con stoffe e materiali autentici.

Il presepe è anche famoso per l’alternanza del giorno con la notte, l’arrivo della pioggia e del temporale, la neve, il fumo che esce dai camini, lo scorrere dell’acqua nel torrente, il sopraggiungere dell’aurora che spegne le luci notturne nelle piccole case dove le donne mettono lo scaldino sotto le lenzuola. E’ un grande dolore quello che provano quanti l’hanno visitato ogni anno, nel segno di una tradizione che si tramanda di padre in figlio da decenni.

Il presepe si estende in una superficie di circa cento metri quadri ed è allestito perennemente in quelli che un tempo erano i locali del teatro, nel centro di Montesicuro, trasformati proprio per poter ospitare un presepe che non ha eguali nelle Marche ma che oggi ha bisogno di manutenzione.

I meccanismi elettrici sono moltissimi e sicuramente complessi a mani inesperte. Le persone che per decenni si sono alternate nella manutenzione e ogni anno lo hanno controllato, rinnovato, pulito, restaurato, impreziosito, quest’anno, per vari motivi non possono farlo per cui il presepe sarà si visitabile ma sarà "immobile". Servono persone pronte a farlo ripartire. Alcuni volontari lo terranno aperto nei giorni di Natale, Santo Stefano e Epifania per consentire a chi vuole di poterlo ancora ammirare in tutta la sua bellezza, ferma, ma sempre e comunque entusiasmante.

Claudio Desideri