
L’olio era contraffatto. Raffica di sequestri e multe
Olio colorato ed etichette contraffatte: giro di vite dei Nas di Ancona in tutta la provincia. Sanzioni anche in Riviera. I controlli, disposti a livello centrale dal Ministero della Salute, hanno interessato tutta Italia. Nelle Marche, i carabinieri del Nas di Ancona (il nucleo antisofisticazione e sanità, ndr) hanno effettuato 56 controlli di attività commerciali dedite alla produzione, alla distribuzione e alla vendita al dettaglio di olio, rilevando inadeguatezze per un buon 25%. Sono state contestate sanzioni amministrative per un totale di 10mila e 200 euro che, in linea di massima, hanno riguardato la non corretta etichettatura dell’olio o la pulizia dei locali.
In provincia di Ancona, sulla Riviera del Conero, in un ristorante e in un negozio di vendita di alimenti tipici, sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente 815 litri di prodotto commercializzato come olio extravergine di oliva che all’esito delle analisi è risultato sofisticato. La sofisticazione, per intenderci, è il processo di alterazione dell’olio che viene per così dire colorato. In quel caso, infatti, si trattava di olio di semi. Una terza azienda dell’Anconetano è stata invece diffidata per la non conformità delle etichette: al titolare, i Nas hanno sequestrato 160 litri di olio di oliva.
Tutta la regione è stata battuta palmo a palmo. In provincia, da Fabriano a Senigallia, senza tralasciare alcun capoluogo, sono state controllate 32 aziende. Il nucleo tutela salute del 112 ha constatato che otto di queste non erano in regola. Sette sono state invece segnalate all’autorità sanitaria ed amministrativa. I Nas hanno elevato un totale di 9 sanzioni per un importo complessivo di 7200 euro. In questo caso, si tratta di sanzioni in materia di igiene o per rilevate carenze strutturali.
L’olio è uno degli alimenti più contraffatti che esistano ed è uno dei più facili da adulterare (cioè alterare). Accade spesso che l’olio di semi, ad esempio, venga mischiato con dei coloranti come il betacarotene o con altre sostanze. E che diventi praticamente analogo, anche alla vista, al pregiato olio extravergine d’oliva. Quindi l’adulterazione e la vendita, cioè le frodi alimentari in questo settore, sono molto diffuse. Dietro tutto ciò, vi sono organizzazioni criminali che si arricchiscono e non di poco. Basti pensare che adulterare un litro d’olio costa 2 euro. Negli scaffali, però, il prodotto fasullo, diciamo così, si vende a 8-9 euro: un guadagno enorme.
Nicolò Moricci