Luci su San Francesco alle Scale: "La storia dei Frati Minori in città"

Per la rubrica Ex Libris il volume scritto nel 1795 da padre Michele Buglioni e custodito alla Benincasa.

Luci su San Francesco alle Scale: "La storia dei Frati Minori in città"

Luci su San Francesco alle Scale: "La storia dei Frati Minori in città"

L’anno scorso sono iniziate le celebrazioni per San Francesco d’Assisi, che si concluderanno nel 2026 in occasione dell’ottocentesimo anniversario della morte. Nel 1219, il Santo si imbarcò al porto dorico per raggiungere la Terra Santa come pellegrino di pace durante la Quarta Crociata. Nella sosta che Francesco fece in città chiese agli anconetani di edificare una chiesa e un’oratorio nel punto più alto di Ancona, fuori dalle mura e immediatamente sotto la fortezza. Gli anconetani a loro spese edificarono la chiesa che il Santo volle intitolare a Maria, San Francesco ad Alto. Col passare degli anni i frati erano divenuti talmente tanti da rendere l’oratorio insufficiente ad accoglierli, così si iniziò la costruzione "in un luogo più comodo della città", nel quartiere San Pietro, di un edificio più ampio e di una chiesa capace di accogliere un maggiore numero di fedeli. Era il 1323 quando iniziò la vita di una delle chiese più belle di Ancona, che raggiunse il suo apice architettonico nel XV secolo, quando Giorgio da Sebenico realizzò la splendida facciata di San Francesco alle Scale. Per chi desidera conoscere la storia di questa chiesa e dell’annesso convento, perito purtroppo sotto le bombe del secondo conflitto mondiale, c’è tra i rari libri della biblioteca comunale Benincasa un volume di grande interesse: "Istoria del Convento di san Francesco dell’Ordine dei Minori d’Ancona". Il volume del 1795 è opera di padre Michele Buglioni, che dedicò la sua fatica al Senato Anconetano. Dopo una breve introduzione, con la storia della città, l’autore racconta, in dodici capitoli, tutto quanto riguardi la presenza francescana in città e la storia dei due conventi. Molte sono le notizie interessanti come la diatriba, risolta da Bonifacio VIII, nata tra i padri domenicani e i frati minori perché i primi non gradivano la costruzione del nuovo convento vicino al loro o la richiesta, fatta dall’ambasciatore anconetano presso la Repubblica di Venezia, per avere l’autorizzazione a estrarre la pietra bianca "dell’Istria per servigio della Chiesa e Scala". Oppure il compenso stabilito con l’architetto dalmata per il suo lavoro di "settecento scudi d’oro rotondi, che sono circa centocinquanta scudi di moneta Romana corrente d’argento". Padre Buglioni prosegue poi con la storia del convento, le trasformazioni e gli ampliamenti fino al XVIII secolo, i religiosi dell’ordine che furono vescovi di Ancona, il tribunale del Sant’Uffizio presso i Minori e la serie di Inquisitori dell’Ordine dal XIII al XVI secolo. Conclude il volume un’appendice cronologica di tutti gli ordini religiosi presenti ad Ancona a partire dal 1219 fino al 1794.