L’Ucraina di Andy Rocchelli

L’"Ancona Foto Festival" oggi alla Mole ricorda il fotoreporter ucciso 10 anni fa

L’Ucraina di Andy Rocchelli

Andy Rocchelli, fotoreporter ucciso dieci anni fa in Ucraina: oggi si presenta il libro con i suoi scatti

"Il valore della testimonianza". E’ il titolo dell’edizione 2024 dell’"Ancona Foto Festival", organizzato dall’associazione Il Mascherone, ma anche quello del libro che sarà presentato oggi (ore 18) nella Sala Boxe della Mole. Un volume dedicato a Andy Rocchelli, fotoreporter ucciso dieci anni fa in Ucraina mentre documentava le condizioni dei civili durante la guerra nel Donbass, e che contiene circa 90 tra i suoi scatti più significativi. All’incontro saranno presenti Rino Rocchelli ed Elisa Signori, i genitori di Andy, che dialogheranno con il giornalista Rai Maurizio Blasi. Rocchelli cerca ancora giustizia per suo figlio, cerca ancora la verità. C’è stato un processo, con relativa condanna: 24 anni per Vitalij Markiv, un soldato ucraino con cittadinanza italiana. Ma l’appello, e poi la Cassazione, ha cancellato tutto, per un vizio di forma. Nessuno sta pagando per la morte di Andy. "Noi andiamo avanti – dichiara Rocchelli – Non lasceremo mai perdere, sapendo di essere nel giusto. Dovrebbero essere gli ucraini a parlare, a collaborare. Ma nessuno di loro lo fa. Eppure la sentenza era chiarissima nell’indicare le responsabilità ucraine". A uccidere il fotoreporter e Andrei Mironov, noto attivista dei diritti umani che gli faceva da interprete, è stato quello che Rocchelli definisce "un attacco lungo, deciso, determinato, che ha coinvolto più persone. Un manipolo di militari comandato da Mikhailo Zabrodskyi, un eroe nazionale per gli ucraini". Zabrodskyi è un generale e un politico (deputato dal 2019) che ha sempre avuto incarichi di grandissima importanza, tra cui quello di vicecomandante in capo delle Forze armate. Inutile dire che tutto ciò non ha contribuito alla ricerca della verità. Rino Rocchelli parla di "depistaggi", ma si dice certo che "la magistratura andrà avanti. Durante il processo ci sono stati vari testimoni. Tra l’altro Andy scattò foto fino all’ultimo secondo, prima di essere colpito. Le immagini sono un documento che indica ora, luogo, posizione delle persone, luminosità...". Come a dire, quello che è successo è evidente. Lo sarà anche in un’aula di tribunale? A distanza di dieci anni la domanda resta senza risposta.

Raimondo Montesi