
Un mese fa, attorno alla metà di luglio, la clinica di malattie infettive era satura di pazienti positivi al Covid. Un mese dopo la situazione è sensibilmente migliorata, ma guai ad abbassare la guardia: "Abbiamo meno della metà dei pazienti ricoverati di un mese fa _ conferma Andrea Giacometti, primario della clinica di malattie infettive _, le cose sembrano andare per il verso giusto. Inoltre, degli 8 pazienti attualmente ricoverati soltanto una signora, ha bisogno del casco per respirare (la cosiddetta Cpap, ndr.) mentre per gli altri soltanto un po’ di ossigeno, ma nessuno davvero in condizioni critiche. Dal pronto soccorso, negli ultimi giorni, non arrivano richieste di ricoveri di pazienti Covid transitati da loro, mentre nella prima metà di luglio la linea era calda. Adesso anche loro non hanno troppi casi di contagi, ma hanno altri problemi con un sovraffollamento di visite e di attese. Noi, al contrario, siamo riusciti a riattivare un’ala del nostro reparto per tutti gli altri casi che di solito curavamo prima del Coronavirus, altre patologie di nostra competenza. Contiamo di liberare ancora altri posti in questa fase finale dell’estate, poi aspettiamo gli eventi alla ripresa dell’autunno". Dati alla mano, ieri in clinica di malattie c’erano 8 pazienti, a cui se ne devono aggiungere altri 3 nel reparto gemello della divisione (al momento una delle due ali è interessata dai lavori e il reparto diretto dal dottor Marcello Tavio sta utilizzando gli 8 posti realizzati di recente al piano -1 della stessa palazzina). Un’ala della clinica dunque è dedicata a pazienti con altre patologie cn 10 posti, l’altra è area Covid. Da segnalare, infine, i 2 pazienti ricoverati in terapia intensiva presso la clinica di rianimazione. Numeri gestibili da parte della struttura ospedaliera di Torrette, ma la situazione potrebbe cambiare da settembre in avanti: "Ormai l’esperienza ci insegna che in estate le statistiche del virus e dei ricoveri collegati calano parecchio per poi tornare a risalire nella stagione più fredda _ predica attenzione Giacometti _. Ripeto, ormai siamo al terzo anno di infezione e quando mi chiedono il momento in cui finirà questo incubo io rispondo sempre allo stesso modo: io so di sicuro che almeno fino alla prossima Pasqua ci sarà da tirare avanti e convivere con i pazienti Covid in ospedale. Il virus continua a modificarsi, ma soprattutto è sempre un passo avanti rispetto alla cura". Sui vaccini c’è sempre discussione, Giacometti ha le idee chiare: "Le notizie sono contrastanti. Da una parte la campagna vaccinale per la quarta dose in favore dei fragili non sta avendo risultati eccezionali; molti attendono il prossimo vaccino Moderna in autunno che però non è assolutamente rivoluzionario. Detto questo, ed è l’altro rovescio della medaglia, l’efficacia dei vaccini sino a oggi è ben visibile sulle diagnosi: di polmoniti gravi da Covid non ne vediamo praticamente più".