
Iniziato il processo per sette dei nove imputati scoperti dalla polizia: hanno tra i 22 e i 26 anni. .
Un apprezzamento non gradito a una ragazza e poi anche l’alcol di cui tutti ne avrebbero abusato aveva fatto finire nel sangue una serata tra amici, di due gruppi diversi, trascorsa a un party organizzato ai giardini pubblici Regina Margherita. Nello chalet erano volati calci, pugni, spintoni, e il bilancio era stato di due giovani rimasti feriti. Ad affrontarsi in un ring a cielo aperto, la notte del 3 settembre del 2021, erano stati un gruppo di fabrianesi e un gruppo di maceratesi, di Castelraimondo. In nove sono finiti a processo per rissa al tribunale dorico. Due faranno l’abbreviato il 24 aprile davanti al giudice Roberto Evangelisti, gli altri sette sono a dibattimento con il giudice Pietro Renna, difesi dagli avvocati Ruggero Benvenuto, Francesca Mancinelli. Giovanni Chiarella, Claudio Alianiello e Silvia Roccoletti, Ieri hanno sfilato i primi testimoni. Il primo a rendere testimonianza è stato un ufficiale di polizia del Commissariato fabrianese che si era occupato delle indagini che avevano poi portato ad identificare i nove accusati.
Ad aiutare nella individuazione erano state le prime voci raccolte sul posto e anche i coinvolti che avevano macchie di sangue addosso ai vestiti. Una giovane maceratese ha raccontato il momento del presunto affronto che avrebbe innescato lo scontro tra i due gruppi di amici, tutti giovanissimi, tra i 22 e i 26 anni. "Ero con i miei amici che ballavamo insieme - ha detto la testimone - a un certo punto si è avvicinato un ragazzo con altri due giovani. Mi ha detto qualcosa in arabo ma non ho capito cosa volesse poi ci ha spinti di petto. Io mi sono allontanata e l’ho detto al mio fidanzato". La giovane avrebbe detto al suo ragazzo che usciva "perché c’è uno che mi dà fastidio". Questo è stato interpretato male dal giovane che si sarebbe avvicinato al tipo che aveva parlato in arabo ricevendo una testata in faccia. A quel punto c’è stato il caos. La ragazza è corsa via chiamando la polizia con il cellulare. La rissa sarebbe scoppiata prima dentro lo chalet e poi fuori. Un testimone del gruppo fabrianese invece non ricordava i fatti e la pm in aula gli ha letto le dichiarazioni rilasciate all’epoca dei fatti in cui aveva sostenuto che erano stati provocati. "Tentavamo di passare tra la folla - aveva detto a sit - e ci siamo strusciati a tre ragazze. Sono arrivati dei loro amici che ci hanno aggredito. Uno dei nostri è tomato con il naso sanguinante".
Marina Verdenelli