Sanitari no vax, primo ricorso per la sospensione. Torrette: "Applicata la legge"

Il dipendente di "Ospedali Riuniti" è entrato nel merito del provvedimento. Giornata nera nelle Marche: tre morti, uno aveva 57 anni

Antonello Maraldo, direttore amministrativo di "Ospedali Riuniti"

Antonello Maraldo, direttore amministrativo di "Ospedali Riuniti"

Ancona, 15 settembre 2021 - Sanitari ‘No vax’ a Torrette, arriva il primo ricorso nel merito sul provvedimento di sospensione dal servizio senza stipendio. A formalizzarlo nei giorni scorsi è stato uno degli 8 dipendenti dell’azienda Ospedali Riuniti a cui ad agosto è stata recapitata la lettera dell’Asur in cui preannunciava l’avvio del procedimento. Il dipendente in questione, un operatore sociosanitario in servizio da diversi anni a Torrette, è difeso dall’avvocato Andrea Campanati, profondo conoscitore degli aspetti legati al personale sanitario. Un procedimento civile che mira a sovvertire il dispositivo di legge secondo cui l’operatore sanitario che si rifiuta di sottoporsi a vaccinazione anti-Covid senza una motivazione plausibile va sospeso senza retribuzione, per ora fino al 31 dicembre.  

"La direzione dell’azienda non può far altro che prendere atto di questo ricorso – spiega Antonello Maraldo – in fondo noi abbiamo esclusivamente seguito le disposizioni di legge e preso atto degli accertamenti sviluppati dall’Asur. La settimana scorsa abbiamo ricevuto un altro ricorso legato alla vicenda, ma per una questione di presunto comportamento antisindacale; questo atto è il primo legato in maniera diretta alla sospensione". Maraldo parla del caso di Enzo Palladino, infermiere di Torrette e a capo di un’organizzazione sindacale, apertamente ‘No vax’, ma ancora in servizio in quanto non è stato raggiunto da alcuna lettera in cui si annuncia la sospensione. Palladino, assieme a un’altra sigla sindacale, Nursing Up, ha presentato ricorso contro l’azienda per comportamento antisindacale.

Dopo la prima ondata di lettere di sospensione ad agosto, da ormai tre settimane dall’Asur non arrivano ulteriori provvedimenti eppure di sanitari non vaccinati ce ne sono ancora diversi. Una buona parte di essi non si possono vaccinare per motivi di salute o perché già positivi al virus, ma restano ancora alcuni ‘duri e puri’ che non intendono immunizzarsi per questioni di principio. Tra loro ci sarebbe anche un dirigente medico di un servizio molto importante legato al dipartimento di Emergenza e accettazione (Dea). Al momento restano sospesi in 8 dopo che altri 2 hanno cambiato idea preferendo la vaccinazione alla sospensione senza stipendio.

Parlando di sanitari di Torrette, molto presto scatterà per loro la terza dose di vaccino. Ricordiamo che i primi si sono immunizzati con la seconda dose tra il 15 e il 20 gennaio scorsi. Per loro la nuova inoculazione potrebbe scattare tra la fine di settembre e ottobre. Prima potrebbe già toccare ai soggetti più fragili seguiti dall’ospedale regionale, tra cui pazienti oncologici, cardiologici, trapiantati e così via. L’ospedale di Torrette è pronto ad affrontare la nuova ondata di vaccinazioni visto che ne sta ancora somministrando adesso e in generale, da inizio campagna il 27 dicembre 2020, ha effettuato 37mila inoculazioni.

Serve però un piano: "Vorremmo capire il tipo di impegno nel tempo – precisa Maraldo – tenuto conto che la campagna vaccinale costa tempo e risorse. Dei circa venti membri dello staff del nostro polo vaccinale, a fine settembre scadono i contratti a tempo determinato di tre medici assunti dalle liste stilate dal Commissario Figliuolo. Tre unità in meno non sono poche, sostituirle in questa fase qui sarà molto complicato".