MARINA VERDENELLI
Cronaca

"Non spostate gli anziani dalla loro casa di riposo"

Il Gruppo Zaffiro sta valutando di riservare posti letto a malati di Coronavirus nella nuova struttura dei Cappuccini, ma protestano alcuni familiari degli ospiti

di Marina Verdenelli

Il gruppo Zaffiro valuta l’opportunità di concedere posti letto ai malati Covid ma i familiari degli anziani ospiti non sono d’accordo. "E’ vergognoso", sottoscrivono nove parenti della struttura dei Cappuccini in una lettera sfogo firmata e dove ritengono scandaloso che "dopo tanti fatti luttuosi avvenuti precedentemente, la Regione abbia scelto questa via sciagurata (riferita al recente accordo con strutture private di ricovero e cura per gli anziani) nella ricerca di posti letto per pazienti affetti da Covid-19". Quella dei Cappuccini, con 150 posti letto totali, è la struttura più nuova del gruppo, inaugurata due mesi fa, e attualmente occupata da una quindicina di ospiti anziani. "Sono passati più di nove mesi dall’inizio della pandemia – scrivono i nove parenti – e questa è la soluzione partorita dalla nuova giunta di Palazzo Raffaello". Le strutture private metteranno a disposizione circa 200 posti per i malati da Coronavirus. Zaffiro però non ha firmato ancora nessun accordo. "Vista l’emergenza generale che si sta vivendo – precisa il direttore Antonio Antoniadis – ci sembrava giusto dare la nostra disponibilità visto che abbiamo libero il 90 per cento dei posti e gli anziani sono in una parte a sé e ben separata, in 200 metri quadrati di struttura che ne conta 5mila totali quindi senza nessun contatto". I parenti degli anziani ospiti hanno ricevuto le telefonate dalla segreteria dei Cappuccini. "Ci è stato parlato anche di uno spostamento dei nostri cari nelle altre residenze del gruppo, a Montesicuro o a Posatora – racconta Vania Girolimini, una delle firmatarie della lettera – per il loro bene e per la loro sicurezza ma noi non vogliamo spostare i nostri parenti che ormai si sono abituati all’ambiente dei Cappuccini".

La nuovissima struttura, aperta a settembre di quest’anno, ospita al momento anziani con tariffe giornaliere che, stando ai parenti, vanno dai 79 agli 89 euro giornalieri "perché non convenzionata e accreditata con la Regione". Oggi contatteranno un avvocato per farsi tutelare. "Da questo momento in poi ogni comunicazione dovrà essere fatta al legale – spiega Girolimini – gli anziani sono abituati a quel luogo e affezionati al personale, verrebbe penalizzato il loro inserimento. Questo senza considerare che nemmeno noi familiari possiamo entrare per andare a trovarli".

Ma il direttore chiarisce che "non ci saranno spostamenti se non sono voluti – dice Antoniadis – abbiamo solo voluto informare i familiari della possibilità che una parte sia destinata ad accogliere malati Covid, non a loro scapito ovviamente e se qualcuno lo preferisce può spostare il familiare in una altra struttura del gruppo che non ha pazienti Covid, ma ripeto ad oggi non c’è stata nessuna decisione".

Le telefonate sono suonate diversamente ai familiari che ora temono per i loro cari ospiti. "Il controllo e il rispetto delle misure e dei protocolli per la garanzia dei percorsi separati contro il rischio diffusione del virus – scrivono i nove parenti – spetta alle Rsa ma queste hanno personale formato e preparato per farlo? Anche gli operatori vanno protetti e tutelati". A firmare la lettera, oltre Vania Girolimini, sono stati, Anna Maria Federici, Loriana Girolimini, Giovanni e Susanna Petraccini, Maurizio Rillo, Fabrizio e Marco Rinaldi e Emanuela Solazzi.