Omaggio a Cucchi al MAXXI "Molto coraggioso e generoso"

Il grande artista anconetano al Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo a Roma: esposte oltre 200 opere. E’ stata anche ricreata la biblioteca con i suoi libri che si possono sfogliare.

Omaggio a Cucchi al MAXXI  "Molto coraggioso e generoso"

Omaggio a Cucchi al MAXXI "Molto coraggioso e generoso"

Il MAXXI di Roma rende omaggio ad Enzo Cucchi, originario di Morro d’Alba, ma anconetano di adozione. Il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo dedica infatti una personale al maestro della Transvanguardia italiana (‘Enzo Cucchi. Il Poeta e il Mago’), tra le figure più originali della scena contemporanea, pensatore libero e anticonvenzionale, inventore di immagini potenti ed enigmatiche.

Alessandro Giuli, presidente della Fondazione Maxxi, parla di "omaggio che il museo fa a un grandissimo artista e che un artista fa a se stesso. Mi piace pensare che, come Picasso nel ‘53 alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, anche Cucchi qui dia il suo giudizio definitivo su se stesso". Lui, il protagonista, è poco loquace come sempre: "Io non devo dire niente. Tutto quello che c’è è stato molto coraggioso e generoso".

E cosa c’è al MAXXI? Un ritratto inedito lungo oltre 200 opere, tra disegni, sculture, reti dipinte, a cura di Luigia Lonardelli e Bartolomeo Pietromarchi, secondo il quale "Cucchi ha la capacità di parlare non solo al pubblico, ma anche agli altri artisti che lo riconoscono come punto di riferimento. Guardatevi intorno, qui c’è la storia dell’arte e la capacità di Enzo di attraversare la Storia, interpretarla e riconfigurarla in nuove immagini e fantasie fino a rendercela attuale. Questa è una mostra necessaria oggi, che ci parla anche di libertà di espressione perché è stato un continuo rompere gli schermi rispetto alle regole con cui si fanno le mostre nei musei".

L’ingresso è ‘intimo’: una riproduzione della biblioteca di Cucchi, con una selezione, vera, dei suoi libri, da leggere, sfogliare, studiare. Poi i marmi neri, bianchi, rosa, in una metamorfosi continua di putti che trasformano volti in teschi e personaggi in visi di anziani dalle lunghe barbe. Sospeso in aria, all’esterno della galleria, il vascello di Religione (2013) che sembra rimandare a mete lontane. Fino all’esplosione di miti e racconti dei suoi celebri dipinti a grandi formati: Trasporto di Roma, che per la prima volta esce dalla Pinacoteca di Ancona, La Città Incantata e il Miracolo della Neve. Realizzato in stretto dialogo con l’Archivio Enzo Cucchi curato dal figlio Alessandro, e affiancato da un calendario di incontri e laboratori tattili, il viaggio si snoda tra terrecotte dipinte a freddo e piccoli bronzi, grandi reti dipinte che scendono dal soffitto e artigli di un’aquila rovesciata che emerge dal pavimento, simbolo del potere capovolto.