Omicidio Senigallia notizie oggi: il padre confessa. "Anni di violenze, mi sono difeso"

Finito nel sangue l'ultimo litigio in casa tra Loris Pasquini, 73 anni, e il figlio Alfredo di 27. Lungo interrogatorio nella notte, poi l'arresto. Stamattina nuovo sopralluogo dei carabinieri alla villetta teatro del delitto

Omicidio a Senigallia, padre uccide il figlio Alfredo Pasquini

Omicidio a Senigallia, padre uccide il figlio Alfredo Pasquini

Ancona, 30 marzo 2021 - Ha confessato, raccontando per oltre due ore i fatti senza però rendersi conto di aver ucciso il figlio. “Da sette anni subivo le sue violenze, ieri mi ha aggredito con un bastone allora io sono corso in casa, ho preso la pistola per difendermi e mentre lui mi veniva addosso ho sparato”. Così Loris Pasquini, 73 anni, ex ferroviere, ha parlato in caserma per oltre due ore, ieri sera, davanti ai carabinieri e al suo avvocato Roberto Regni, dopo aver sparato un colpo di pistola che ha ucciso il figlio Alfredo, 27 anni al culmine di una lite.

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Il delitto è maturato in via Sant’Antonio, a Roncitelli di Senigallia, ieri pomeriggio, attorno alle 17.30. Poco prima padre e figlio erano tornati in auto, dopo aver accompagnato alla fermata del bus un amico di Alfredo che aveva passato la giornata con il figlio.

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In auto il 27enne avrebbe iniziato ad invertire contro il padre. “Prima o poi me la pagherai”, gli avrebbe urlato in uno stato alterato. Ce l’aveva con il padre che spesso sarebbe stato vittima di aggressioni da parte del ragazzo. Arrivati a casa i due sono scesi “e lui ha iniziato a colpirmi con un bastone”, ha dichiarato il padre, reo confesso, aggiungendo: “Volevo mirare alle gambe”. Il colpo ha invece raggiunto il collo.

Il pm Paolo Gubinelli ha chiesto l’autopsia sul corpo del ragazzo. Servirà a chiarire da che distanza è stato sparato il proiettile e le cause della morte.

Il padre del giovane è stato arrestato per omicidio volontario aggravato dalla parentela. Ai carabinieri ha detto che il figlio era in cura al centro salute mentale di Senigallia e che aveva una disabilità psichica al cento per cento diagnosticata tanto che prendeva anche una mini pensione di invalidità “che spendeva in 48 ore per la droga”, ha riferito sempre il padre.

La procura questa mattina ha chiesto la convalida e il gip fisserà per le prossime ore l’interrogatorio di garanzia. L’arrestato è in carcere a Montacuto. La pistola era detenuta illegalmente.