PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

"Operata al cervello mentre spiegava una ricetta"

Il professor Trignani, primario di Neurochirurgia a Torrette, racconta l’intervento su un paziente sveglio che è stato trasmesso via web

Lo staff del professor Trignani che ha operato la ragazza al cervello

Ancona, 29 marzo 2022 - Prima alcuni test poi una chiacchierata in dialetto per spiegare nel dettaglio come si preparava una ricetta abruzzese. Alla fine, una volta riposti gli strumenti operatori, le domande e il grande desiderio di sapere a cosa era andata incontro.

Eleonora (il nome è di fantasia), la 24enne residente in Abruzzo protagonista del 100esimo intervento di neurochirurgia a Torrette col sistema ‘Alive and awake’ – dal vivo e da sveglia – e la sua legittima curiosità. Per alcune ore ha subìto un intervento al cervello per la rimozione di una massa tumorale che ne metteva a rischio il linguaggio e lo ha fatto da sveglia, dialogando con neuropsicologa e i neurochirurghi Stefano Vecchioni e Michele Luzi: "Avete tolto tutto? Che cosa avevo nella testa? Posso stare tranquilla?" le domande mosse a chi ha gestito la sua salute durante l’intervento in diretta sui social e condiviso con la sala del convegno organizzato dal direttore della divisione di neurochirurgia, Roberto Trignani.

A fare da tramite tra chirurghi e paziente anche la neuropsicologa Silvia Bonifazi che ha tenuto il filo diretto. Eleonora e la Bonifazi hanno iniziato a dialogare molto tempo prima, da quando la ragazza ha accettato di sottoporsi all’intervento da sveglia e in diretta: "È stata selezionata e poi preparata per affrontare questa difficile prova e lei ha dimostrato di essere all’altezza – spiega il dottor Trignani –. Stamattina ci siamo visti e sentiti più volte, era in piedi, camminava, aveva il viso rilassato, sembrava non si fosse sottoposta ad alcun intervento. Era soddisfatta di aver superato la prova".

Durante l’operazione Eleonora ha dovuto far ‘lavorare il cervello’ rispondendo a domande, risolvendo quiz, verbalizzando vignette, facendo calcoli matematici: i passi necessari per capire che l’opera dei neurochirurghi, impegnati a rimuovere la massa tumorale dal lobo temporale sinistro, facesse effetto senza danni collaterali e soprattutto risolvendo il problema del linguaggio. In fondo questa difficoltà palesata da Eleonora nel parlare l’aveva allarmata e spinta ad approfondire la cosa, fino alla scoperta del male dopo una risonanza: "La ragazza non si è limitata a questo – aggiunge il primario della divisione di neurochirurgia di Torrette –, è stata molto bella la sua spiegazione in dialetto abruzzese, quindi anche il mio dialetto, di una ricetta. Ha poi parlato di sé, dei suoi hobby, del suo futuro. Si esprimeva normalmente, con serenità".

La medicina è cambiata, è cambiato l’approccio, ora il paziente è tornato al centro e con la tecnica da ‘svegli’ non è più solo una macchina organica e l’intervento non è più soltanto tecnica e meccanica: "Abbiamo messo il paziente al centro, da protagonista – conclude Trignani –, normalizzando un atto terapeutico. Sta qui la modernità del nuovo approccio, assieme alla gestione delle emozioni e al rapporto preparatorio diretto con i nostri pazienti. In conclusione, adesso si segue una procedura personalizzata della malattia e i risultati sono davanti agli occhi di tutti".