REDAZIONE ANCONA

Pablo condannato anche in appello

Quattro anni e quattro mesi per estorsione e spaccio. No agli arresti domiciliari

Soldi facili e bella vita spacciando droga. È arrivata la condanna anche in appello per il sudamericano di 21 anni Steven Perez Vasquez, detto Pablo, come Pablo Escobar, il colombiano tra i più noti e ricchi trafficanti di cocaina e marijuana al mondo. I giudici di secondo grado hanno confermato la pena a quattro anni e quattro mesi, come deciso in primo grado, per spaccio ed estorsione. Rigettatata la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Cutrona, per la revoca del carcere in sostituzione con i domiciliari. Il giovane, residente ad Ancona, era finito in manette a metà dicembre dello scorso anno, ad Osimo, con l’accusa di estorsione e detenzione di mezzo etto di cocaina. Sei mesi prima era stato già arrestato, dalla squadra mobile, sempre nella città dei senza testa, per un ingente quantitativo di droga (hashish). Dopo un breve periodo in carcere da settembre 2020 era tornato libero e aveva preso di mira alcuni dei suoi clienti ritenendoli responsabili delle perdite di droga subite con il primo arresto, quando gli agenti della sezione antidroga della polizia dorica lo avevano intercettato mentre andava a consegnare 2 etti e 10 grammi di hashish in una casa popolare. Aveva due panetti nascosti negli slip.