
Passetto, l’ascensore si spacca I freni vanno ko, in spiaggia è rivolta
di Nicolò Moricci
Il Passetto? Sì, ma solo a piedi. Ascensore guasto alla spiaggia cittadina sotto il Monumento.
È l’amara scoperta che ieri, intorno alle 10, ha sorpreso i bagnanti che già erano in spiaggia. Tra loro, moltissimi anziani e diversi genitori con passeggini e carrozzine al seguito. Un mare di polemiche e un tam tam di critiche che si è diffuso in un batter d’occhio. L’ascensore pare non abbia dato problemi fino alla prima parte della mattina, dato che in tanti hanno scelto di raggiungere il mare proprio con l’impianto di discesa. Impianto che, però, si sarebbe arrestato tra le 10 e le 11 di ieri. Difatti, le chiavi dell’ascensore sarebbero state restituite all’azienda Atma Conerobus (che lo gestisce) intorno alle 11.30. Nella tarda mattinata di ieri, ecco la nota della ditta dorica, che spiega: "A causa di un guasto al sistema frenante di sicurezza che rende impossibile l’utilizzo dell’impianto, l’ascensore del Passetto è fuori uso. Il pezzo di ricambio è stato immediatamente ordinato, tuttavia ci impiegherà qualche giorno ad arrivare. Non appena ripristinato l’ascensore, la cittadinanza verrà prontamente informata". Polemiche a gogò: "Ah, che bella sorpresina", scherza la signora Umberta, che era pronta a timbrare il suo ticket per la risalita. Lei, che usufruisce di ombrellone e lettino allo stabilimento ‘Il Valentino’, spiega: "Non pagherò per un biglietto nuovo quando l’ascensore verrà riaperto. Userò lo stesso ticket di oggi (ieri per chi legge, ndr) benché sarà scaduto".
L’ascensore, infatti, non è affatto gratuito: il biglietto costa 1 euro, comprende una discesa e una risalita ma è valido soltanto 24 ore. Analoga considerazione, quella di Leonardo, che si ferma a leggere il cartello di monito affisso dai dipendenti di Conerobus. Sulla pulsantiera dell’elevatore, c’è infatti scritto ‘Fuori servizio’: "Ma davvero non funziona? Noooo – si sfoga – Il biglietto? Finirò di usare quello che ho già comprato". Disservizi che non sono passati inosservati neppure nei pressi della rotonda. Sergio sale lentamente le scale, mentre fa notare come "un eventuale soccorso, in queste condizioni, possa essere problematico". Scale obbligatorie anche per chi ha problemi (temporanei o meno) di deambulazione. "Mi ci vuole più tempo a fare le scale: dovrò incamminarmi verso casa almeno mezz’ora prima" - evidenzia Lina, che continua: "Qualche giorno per riparare un impianto? Roba da terzo mondo, bisogna fare presto". Disagi anche per il vicino stabilimento di Claudio Cerusico, che ogni mattina, all’alba, deve poter usufruire dell’impianto per rimpinzare il bar di viveri, gelati, pizze e bibite fresche. "Siamo sicuri che quest’anno abbiano fatto la manutenzione, come in passato? Io non ho visto nessuno", commenta Salvatore. "E fortuna che quando si è bloccato, nell’ascensore non c’era nessuno" - gli fa eco un’altra habitué. Franco zoppica mentre sale (amareggiato) i gradoni. E una coppia di turisti ungheresi, con sdraio e ombrelloni sottobraccio, impreca nella propria lingua mentre si dirige rassegnata verso la scalinata.