"Per un’ecografia appuntamento tra un anno"

Mamma fidardense racconta la sua odissea: "A pagamento avrei potuto farla subito". Non è un caso isolato, altre lamentele a Polverigi

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Recandosi al cup di Castelfidardo ha potuto constatare in prima persona, suo malgrado, che l’esame non avrebbe potuto effettuarlo di lì a poco se non a pagamento. "Dovevo prenotare un’ecografia pelvica con una certa urgenza. Mi sono sentita dire che la prossima data disponibile sarebbe stata negli ospedali di Ancona e Recanati, vicino casa, ma rispettivamente a settembre e ottobre del prossimo anno". A raccontarlo è una giovane mamma fidardense che ha dovuto insistere per poter effettuare il controllo in tempi consoni alla sua situazione delicata. "Se avessi voluto farlo subito però a pagamento ci sarebbe stato posto senza problemi per l’esame. Ho cercato di insistere e dopo diverse "peripezie" sono riuscita a trovare, telefonando personalmente, un appuntamento all’ospedale di Osimo per la settimana antecedente il Natale". Ritardi e dirottamenti che tanto fanno infuriare le decine di persone che ogni giorno si rivolgono agli sportelli delle strutture sanitarie del territorio per prenotare visite e prestazioni.

Altra polemica arriva in queste ore da Polverigi dove un residente scrive, sfogandosi sui social: "Mi meraviglia che ancora non leggo lamentele come la mia per quello che sta accadendo nella Asl di Polverigi e Agugliano. Ho urgenza di effettuare medicazioni ad un catetere venoso e mi viene risposto che devo recarmi all’ospedale di Chiaravalle".

Diverse a Osimo le preoccupazioni sollevate da esponenti politici sulla carenza di risorse umane in diversi servizi sanitari territoriali, dal poliambulatorio all’Umee e non da ultimo la mancanza di medici di famiglia dopo i recenti pensionamenti di medici che operavano in città. Settimane fa il primo cittadino aveva scritto ad Asur e Regione per affrontare tali situazioni su tavoli istituzionali.

I lavori per l’ampliamento del pronto soccorso dell’ospedale "Ss Benvenuto e Rocco" poi non sono ancora cominciati e il punto di primo intervento è in affanno per la mancanza di personale medico. "Stiamo cercando soluzioni con altre cooperative, già ne abbiamo una, o con contratti libero professionali. Il problema è che i medici non rispondono agli avvisi. La situazione è complicata", confermano dalla direzione. Sul fronte Covid invece la situazione è migliorata, ogni tanto si presenta qualcuno ma con sintomi lievi ma il pronto soccorso non è in pressione.

Silvia Santini