Picchiata e minacciata anche durante il processo

Condannato a 4 anni e 3 mesi un 40enne che da anni insultava e umiliava la moglie di 39 anni che lo aveva denunciato otto volte

Picchiata e minacciata anche durante il processo

Picchiata e minacciata anche durante il processo

Picchiata, insultata e umiliata dal marito che avrebbe tentato anche di strangolarla. Contro di lui è arrivata a fare otto denunce e l’uomo l’ha continuata a minacciare anche prima di deporre, in una udienza passata.

"Non ti presentare in tribunale o te la faccio pagare", era arrivato a dirle. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, stalking e lesioni aggravate il tribunale ha condannato ieri un 40enne di origine rom. Il collegio penale presieduto dalla giudice Francesca Grassi ha inflitto una pena di 4 anni e 3 mesi di reclusione. L’imputato era difeso dall’avvocato Nicoletta Pelinga, Un processo che ha visto anche momenti delicati, come quello in cui il marito è stato allontanato dall’aula quando, in una udienza dello scorso anno, la moglie ha testimoniato tutti i soprusi subiti. La coppia era in fase di separazione.

La vittima, 39 anni, parte civile con l’avvocato Elisa Gatto, ha ripercorso nella testimonianza data lo scorso anno le violenze fisiche e verbali che avrebbe subito dal 2015 al 2023. Il pm in quella occasione, con la teste che testimoniava in aula, aveva dovuto chiedere anche una sospensione dell’udienza per aggiornare il capo di imputazione con gli episodi ulteriori emersi dal racconto della vittima. Lui le aveva anche scritto un sms mentre era in tribunale. La coppia si era conosciuta nel 2006. Le cose sono iniziate a degenerare quando sono andati a vivere insieme, a casa dei familiari di lui. I fatti più gravi a partire dal 2018, quelli denunciati ai carabinieri del Nor, il nucleo operativo radiomobile che si è occupato poi delle delicate indagini.

"Non potevo condurre una vita normale, ero sempre chiusa in casa - aveva riferito la vittima - avevo il nemico in casa. Mi accusava di essere una poco di buono, mi spegneva anche le sigarette addosso. Una notte ha preso un coltello da cucina e si è scagliato dalla parte della mia metà del letto. Per fortuna ha preso il materasso". Quando ha deciso di lasciarlo e andare via di casa, lui le avrebbe rotto il setto nasale a calci perché "non volevo più fare sesso con lui".

La donna è andata a vivere con i figli minorenni in un’altra casa ma anche li l’ex marito l’avrebbe tormentata. A luglio del 2021 l’uomo era andato a prendere il figlio più piccolo. In quella occasione l’avrebbe presa per il collo stringendolo fino a quando non respira più, come per strangolarla.

Lasciò la presa solo perché il bambino si era messo ad urlare e aveva preso le difese della mamma. La vittima ha fotografato e filmato i segni delle percosse al viso che ogni volta l’uomo gli lasciava. L’imputato ha sempre negato i fatti e attualmente è al domiciliari. La ex e in una struttura segreta.

Marina Verdenelli