
A sinistra, i vigili del fuoco arrivati in centro dopo le telefonate allarmate di diversi cittadini. A destra, i controlli della Guardia Costiera a bordo del traghetto
Ancona, 8 febbraio 2025 – All’inizio sembrava una forte perdita di gas con una puzza nauseabonda che da corso Stamira si è diramata fino al cuore di corso Garibaldi, raggiungendo anche i quartieri del colle Guasco e di Capodimonte. Un odore fortissimo che ha messo in allarme la città e i cittadini che l’hanno avvertita. Il fenomeno odorigeno è iniziato attorno alle 23.30 e il picco c’è stato dopo appena un’ora. Al centralino dei vigili del fuoco sono arrivate decine di segnalazioni che parlavano proprio di puzza di gas nell’aria. Anche chi si è trovato a fare un bancomat all’intero della banca Intesa San Paolo di corso Stamira lo ha avvertito, dentro la stanza dello sportello, spaventandosi che la perdita potesse provenire proprio da lì. Ma non c’è stata nessuna perdita nella rete di gas pubblica, il forte odore arrivava dal porto, una puzza persistente che dal mare si è diffusa verso terra.
I primi a partire per un controllo a tappetto, dove i cittadini segnalavano la puzza, sono stati i vigili del fuoco che hanno raggiunto diverse vie del centro con i rilevatori in mano per cercare la perdita. I pompieri si sono indirizzati poi al porto prendendo contatti con la Capitaneria che a sua volta aveva sentito dalle proprie sedi la stessa forte puzza. Sul posto è arrivata anche l’unità avanzata chimico biologica dei vigili del fuoco. Passata la mezzanotte non è stato ancora individuato con certezza il problema. I pompieri hanno capito che non era gas ma piuttosto la combustione di gasolio marino, quello utilizzato dalle navi traghetto che effettuano i collegamenti con Croazia e Albania, presenti in banchina. Il controllo è terminato alle 5 e il problema è stato individuato a bordo di un traghetto passeggeri, arrivato al mattino e in partenza ieri sera. La nave era ormeggiata alla banchina 15.
Vigili del fuoco e personale della Capitaneria di Porto sono saliti a bordo. “La problematica ha avuto origine dal sistema di sfiato dei vapori dell’impianto di riscaldamento dell’olio combustibile contenuto nei serbatoi. Il carburante, fuel marine oil (gasolio marino) – ha chiarito la Capitaneria in una nota – va infatti mantenuto fluido e per questo un sistema di bordo provvede a riscaldarlo costantemente alla bisogna”. Stando agli ispettori della Guardia Costiera la presenza di acqua nel combustibile, che non dipende dalla compagnia di navigazione ma dall’umidità e dalle basse temperature esterne, ha determinato una emissione di anomala intensità del vapore di odore acre di idrocarburo.
Il personale di bordo della nave è intervenuto sul dispositivo e nel giro di un’ora dall’intervento la puzza è cessata. Il cattivo odore in città è durato per almeno tre ore. Ieri mattina sono proseguite le verifiche da parte di Capitaneria e Registro Italiano Navale all’impianto per capire se fosse danneggiato ma non lo era cosi la nave in serata è ripartita come da programma. L’ispezione ha confermato l’adozione delle corrette procedure di gestione.